Carceri affollate: 5mila detenuti di troppo

Un'ingiustizia e uno spreco, visto che ognuno di loro costa allo Stato 154 euro al giorno. Quasi il 20 per cento dei carcerati sono in attesa del processo di primo grado

sovraffollamento delle carceri in Italia

CARCERI AFFOLLATE

Si può ancora parlare dello scandaloso sovraffollamento delle carceri, fonte di sprechi di vite umane? La politica ha deciso di ignorare il tema, troppo spinoso per una maggioranza di governo così distante sulle questioni che riguardano i diritti. La voce dei radicali italiani, da sempre in prima fila nelle campagne su questo argomento, senza il generoso e creativo megafono di Marco Pannella, è troppo flebile. Risultato: gli ultimi dati sulla situazione nelle carceri italiane sono passati sotto silenzio.

QUANTI SONO I DETENUTI IN ITALIA?

Nelle carceri italiane, dove continuano a entrare più persone di quelle che escono, ci sono 56.430 detenuti, a fronte di una capienza possibile di 51.249 posti. Quasi 10mila detenuti sono in attesa di un processo di primo grado e un terzo dei carcerati in Italia non ha ancora avuto una sentenza definitiva.

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DETENUTI PER ABITANTI

Carceri imbottite di detenuti in un Paese dove la giustizia non esiste, non è garantita la certezza della pena e il giusto processo in tempi ragionevoli è una pura utopia. E nonostante questo abbiamo un tasso di detenzione di trenta punti superiore a quello della Germania, dove se commetti un reato è difficile cavartela. I dati sono dell’United Nations Office of Drugs and Crime: in Italia si contano 100,5 detenuti ogni 100mila abitanti; in Germania si arriva a quota 77 detenuti ogni 100mila abitanti.

L’abisso che separa la giustizia (inesistente) dai detenuti (persone in carne ed ossa abbandonate come bestie) è confermato dal fatto che un terzo dei detenuti in Italia è dietro le sbarre in attesa di un processo. Considerando i tempi medi dei processi, e come ragionano alcuni magistrati, la carcerazione preventiva è un modo per fare scontare la pena a qualcuno che, tra una prescrizione e l’altra, non avrà mai una sentenza definitiva da detenzione. Salvo poi scoprire, come avviene spesso, che l’imputato, una volta conclusi i diversi gradi di giudizio, era innocente. E dunque ha contribuito, ingiustamente, al sovraffollamento delle carceri. Un meccanismo infernale che butta a mare lo Stato di diritto e non fa altro che aumentare la cattiva reputazione del nostro paese in materia di rispetto dei diritti umani.

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IL CASO LOMBARDIA

La regione italiana con il più alto tasso di affollamento nelle carceri è la Lombardia. Solo in questa regione ci sono 2.163 detenuti in più rispetto a quanti possono essere accolti nei penitenziari lombardi. In tutti i 18 carceri della regione c’è un problema di sovraffollamento. E anche epr questo quasi la metà dei detenuti nelle carceri lombardi sono tossicodipendenti.

CARCERI ITALIANE SOVRAFFOLLATE

Nel mondo ci sono quasi 11 milioni di detenuti, e la cifra va considerata arrotondata per difetto vista la scarsissima trasparenza con la quale alcuni grandi paesi, come la Cina, forniscono dati sulla popolazione carceraria. Dal Duemila la popolazione carceraria è aumentata del 24 per cento, e anche l’Italia si trova all’interno di questa tendenza. Con un elemento in più: l’enorme spesa che registriamo per la gestione del sistema carcerario. Circa 2,4 miliardi all’anno, il triplo di quanto spendono gli spagnoli. Tutto questo per sovraffollare le nostre galere.

SUICIDI IN CARCERE

Al sovraffollamento si abbina un fenomeno strettamente legato: i suicidi in carcere. Nel 2022 è stato toccato il più alto tasso di persone che si sono tolte la vita dietro le sbarre nell’ultimo ventennio. Una tendenza che continua a crescere. Mentre si abbassa l’età media delle persone che si ammazzano in carcere: siamo a 37 anni.

GIUSTIZIA E INGIUSTIZIE, IN ITALIA:

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