Una sedia a Central Park, i suoi fidati ferri del mestiere, tanta natura e tanto spazio aperto. E la sapienza delle mani, quelle mani che da dieci anni tagliano i capelli, aggiustano le barbe e tingono le chiome dei suoi affezionati clienti in un negozio dell’Upper West-Side di Manhattan. Oggi, a causa della chiusura forzata da pandemia di Covid-19, che a Marzo ha decretato la chiusura di tutte le attività considerate non necessarie (barbieri compresi), Herman James ha approfittato delle belle giornate e ha spostato la sua attività nei pressi dell’ingresso della West 72nd Street del parco, nella zona intitolata Strawberry Field in memoria del celeberrimo brano dei Beatles.
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IL BARBIERE DEL PARCO NEW YORK
Da fine maggio taglia i capelli sotto un pergolato accogliente accanto al lago, dalle 9 del mattino alle 7 di sera, tutti i giorni tranne il lunedì, giorno della spesa per rifornirsi dei materiali necessari. I suoi tagli sono gratuiti anche se le donazioni sono assolutamente ben accette, l’agenda è gestita in modo telematico tramite la app Schedulicity, e tutte le visite sono pianificate tramite appuntamento, nonostante qualche cliente indisciplianto che passa di lì senza avvisare. Sebbene Il negozio in cui era impiegato pre-pandemia abbia riaperto nel mese di luglio, Herman ha deciso di continuare la sua iniziativa “HAIRitage” almeno fino a Settembre. «È meno rischioso che entrare in una bottega del barbiere – ha dichiarato James in un’intervista al New York Times – E i miei clienti apprezzano molto l’esperienza di potersi tagliare i capelli fuori, soprattutto nella bellissima atmosfera di Central Park».
Herman serve qualsiasi tipo di cliente colpito dalla crisi economica da Coronavirus, offrendo tagli di capelli gratuiti a giovani, anziani, uomini di mezza età, donne e bambini. Le persone che si siedono sulla sedia del barbiere del parco sanno bene che non sono obbligate a pagare; spesso danno la mancia o donano ciò che possono permettersi.
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HERMAN JAMES
E, in effetti, questo era lo scopo di Herman James, 32 anni di cui dieci passati con le forbici in mano, quando ha deciso di sistemarsi nel parco in piena pandemia: dare alle persone, soprattutto a quelle più colpite dal virus, un momento di normalità, un passo in più verso la ripresa della vita quotidiana. Essere in ordine, infatti, significa avere più fiducia in se stessi e, di conseguenza, nel futuro.
Dal giorno di metà marzo in cui Herman si è mosso dal suo appartamento di Brooklyn, dove vive da solo, con una sedia legata a una valigia in cui tiene i suoi attrezzi, i tagli di capelli gratuiti sono stati circa 300. E pensare che tutto è iniziato quasi per caso, con una sedia posizionata in modo strategico e un po’ di pazienza. Dopo dieci minuti, il primo cliente, un po’ intimidito ma contento. Da quel giorno, i feedback positivi sono diventati centinaia e centinaia, e il barbiere di Central Park è diventata una celebrità grazie all’attenzione di quotidiani, siti web e periodici. Il lavoro di Herman, fatto e organizzato in base a tutti i criteri di protezione dal Covid-19, può essere sostenuto anche grazie un’apposita petizione e raccolta fondi sul portale change.org.
(Immagine in evidenza e a corredo del testo tratte dal New York Times // Photocredits Simbarashe Sha for The New York Times)
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