Emma e Luca, due fratellini non vedenti hanno imparato un metodo per studiare con tutti i compagni

E’ il braille, l’alfabeto a punti in rilievo utilizzato dalle persone non vedenti per leggere e scrivere. Lo straordinario progetto in una scuola primaria in provincia di Cuneo

Emma e Luca, due fratellini non vedenti hanno imparato un metodo per studiare con tutti i compagni

Sono due fratellini che condividono lo stesso problema: la cecità. E insieme, grazie anche al lavoro straordinario di una scuola di eccellenza, Emma e Luca, rispettivamente di 10 e 8 anni, sono riusciti a superare il loro disagio imparando il braille, l’alfabeto a punti in rilievo utilizzato dalle persone non vedenti per leggere e scrivere.

La scuola primaria si trova a Castelletto di Brusca, in Piemonte, in provincia di Cuneo, ed è una sede distaccata dell’istituto omnicomprensivo «Giosuè Carducci», frequentato da ben 52 bambini. Il metodo braille è stato trasferito dagli esperti del Centro di riabilitazione visiva di Fossano prima alle maestre e poi ai bambini. Si è partiti con esercizi sotto forma di gioco, dalle palline ai chiodini per simulare i punti di rilievo, per poi usare le tavolette e i punteruoli. Fino a quando tutti i bambini sono stati bendati e invitati a riconoscere gli oggetti con il tatto.

L’aspetto straordinario del progetto è che, attraverso il braille, si è arrivati a una condivisione delle lezioni da parte di tutti gli alunni, eliminando così qualsiasi barriera dovuta alla menomazione visiva dei due fratellini. Tanto che adesso, grazie a un fornetto che trasforma i disegni in figure di rilievo, i piccoli hanno realizzato anche dei piccoli libri «double face»: la pagina a sinistra è in versione «normale», mentre quella a destra è in braille. E in questo modo i bambini hanno fatto un salto importante, e da alunni sono diventati, a loro volta, insegnanti.

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Foto apertura di Myriams-Fotos da Pixabay

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