Fornelli ecologici: il progetto di Jacopo Bonan - Non sprecare
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Fornelli ecologici in Africa: un ricercatore italiano li sta diffondendo

La tecnologia prevede bassi costi, 6 euro e cucina, e alta efficienza, con meno 30 per cento di emissioni. Il progetto coinvolge 700 famiglie nel Mali e potrebbe allargarsi in tutti i paesi africani.

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FORNELLI ECOLOGICI –

La tecnologia è pronta, ma non si riesce ancora a diffondere. Su questo sta lavorando in Africa, a Bamako nel Mali, un giovane ricercatore italiano, Jacopo Bonan, che potrebbe dare una svolta sostenibile al sistema di cottura di queste popolazioni. Nei paesi africani, infatti, il 90 per cento delle cucine funzionano con un enorme dispendio di legno e di carbone. Con due effetti negativi : un forte inquinamento, dovuto all’uso eccessivo di carbone, e la deforestazione locale, causata dalla raccolta di legno.

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IN AFRICA I FORNELLI ECOLOGICI REALIZZATI DA JACOPO BONAN –

Il progetto del giovane economista Bonan, finanziato dalla Fondazione Feltrinelli e da Expo Milano 2015, prevede un cambiamento radicale di tecnologia, con un fornello a carbone, prodotto sul luogo, di basso costo e di alto risparmio energetico. Si tratta in pratica di una cucina che può essere acquistata ad appena 6 euro e in grado di ridurre l’uso del carbone, e le relative emissioni di C02, di oltre il 30 per cento. Un ottimo risultato, che dal Mali potrebbe espandersi in tutto il continente africano.

ECO-CUCINE IN AFRICA –

Ma dove nascono le difficoltà di diffusione delle nuove eco-cucine in Africa? Su questo sta indagando Bonan, seguendo la pista dell’aspetto economico e quella della scarsa conoscenza e di una mancanza di adeguata informazione. «Abbiamo chiesto alle famiglie che abbiamo sotto monitoraggio di esprimere un parere sull’acquisto, riducendo ulteriormente il costo a 5 euro, e di discuterne tra di loro, proprio per capire quali sono gli interventi necessari per aumentare la diffusione di questi speciali fornelli» racconta Bonan. Al momento, nel progetto risultano coinvolte 700 famiglie e alcuni giovani maliani collaborano alla raccolta dei dati. Forse in Africa si è aperta una nuova opportunità per migliorare l’ambiente e la qualità della vita, non solo in cucina, delle popolazioni locali.

(Nell’immagine di copertina Jacopo BonanFonte: https://sites.google.com/site/jacopobonan1/)

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