Piccoli agricoltori: in Inghilterra si mettono insieme per sfidare i grandi gruppi

L’esperimento è partito sulle colline del Devon: tre famiglie hanno in comune rifornimenti energetici (con il solare), acqua (piovana) e distribuzione dei prodotti. Tutto per essere competitivi con 90 ettari di terreni.

COOPERATIVE DI AGRICOLTORI –

Piccolo è bello. Ci sono arrivati anche i soloni di Expo che finalmente parlano dell’agricoltura dal basso, quella fatta di piccoli appezzamenti e piccole aziende, una su tre a guida femminile, che sta sostenendo l’anemica occupazione in Italia. Si sta così rovesciando un vecchio e obsoleto paradigma, in base al quale in campagna si possono fare ricavi interessanti, e reggere la sfida con la concorrenza, soltanto attraverso le grandi aziende agricole. Non è vero.

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LA COOPERATIVA DI PICCOLI AGRICOLTORI DEL DEVON IN INGHILTERRA –

Una conferma della nuova tendenza è l’esperimento in corso tra le colline del Devon, a Greenham Reach, in Inghilterra. Qui in uno spazio di circa 90 ettari di terreno, ci sono tre famiglie di agricoltori che si sono specializzati nel biologico a tutto campo, dai polli ai fiori selvatici, dal miele alla frutta, e producono insieme sotto forma di cooperativa.

L’esperimento, sostenuto dall’Ecological land co-operative, è molto importante perché in Gran Bretagna l’agricoltura soffre di due problemi di fondo. Il primo è il costo dei terreni, arrivato a circa 34mila euro a ettaro, e dunque insostenibile per le piccole aziende di auto-produzione. In secondo luogo le fattorie sotto i cinque ettari non sono considerate “professionali” e quindi non possono accedere ai ricchi fondi per i sussidi agricoli dell’Unione europea.

COME È ORGANIZZATA LA COOPERATIVA –

Come funziona la cooperativa del Devon? Le tre famiglie si sono divise l’area, restando ciascuna titolare di un singolo pezzo di terra, e hanno messo insieme alcuni servizi. Il primo: i rifornimenti energetici, attraverso gli impianti solari, e idrici (con il recupero dell’acqua piovana). Il secondo: la logistica, lo stoccaggio dei prodotti e la distribuzione, per presentarsi sul mercato con la necessaria massa critica. Il terzo: il marketing per le diverse produzioni.

Se la sfida dovesse essere vinta, l’esperimento di Devon sarà immediatamente replicato in diverse altre aree del paese, spostando così l’asse dell’agricoltura britannica verso il recupero della piccola agricoltura.

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