Le emozioni di fronte a un’opera d’arte, ma anche i materiali con i quali è stata realizzata, il senso critico che matura dall’osservazione del lavoro dell’artista, ma anche la spinta che arriva al visitatore per allungare lo sguardo e l’orizzonte: sono tante le strade attraverso le quali l’arte avvicina le persone, e innanzitutto chi è abituato a coltivarla, ammirarla e studiarla, ai temi della sostenibilità (quella vera), della giustizia sociale, e dell’ambiente.
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Il linguaggio
Un’opera d’arte, grazie suo linguaggio visivo, genera innanzitutto emozione, piacere, e persino commozione e gioia. Ma accanto a questi sentimenti si crea lo spazio anche per una reazione più razionale, meditata, in base alla quale l’arte, per esempio, può provocare una grande empatia verso la Natura, un senso di protezione dell’ambiente e un moto di indignazione verso tutto ciò che, per mano dell’uomo, viene distrutto nel Pianeta.
Nel Rinascimento, per esempio, gli artisti si sono immersi nella Natura, prima per studiarla, poi per immortalarla in una serie di capolavori diventati eterni, con l’implicito appello a scoprire e proteggere gli ambienti naturali. Leonardo da Vinci, per tutti i suoi lavori, approfondì l’anatomia, la botanica, l’evoluzione della flora e della fauna, i paesaggi, l’acqua e la luce. Tutte conoscenze che filtrano nei messaggi dell’arte di Leonardo.
I materiali
Molti artisti contemporanei utilizzano gli scarti per creare, trasformando in opere ciò che sarebbe destinato a diventare un rifiuto e a finire magari in una discarica. Questo non è solo un gesto creativo, ma anche una critica sottintesa alle pratiche consumistiche e in particolare all’abitudine dell’usa- e- getta. L’arte diventa così un veicolo per parlare di come riciclare, riutilizzare e ridurre l’impatto ambientale di qualsiasi materiale.
Il legno, la terra, la pietra, la sabbia, o addirittura gli elementi vegetali, oltre a essere naturali, evocano la profonda connessione dell’uomo con l’ambiente. Gli artisti dell’Arte Povera, il movimento più importante nato in Italia nella seconda metà del Novecento, utilizzano questi materiali non solo per la loro semplicità e immediatezza, ma anche per il valore dei messaggi ecologici che trasmettono.
Il senso critico
L’approccio a scelte di vita sostenibili ha bisogno anche del senso critico, rispetto a ciò che siamo ormai abituati a fare da sempre come, per esempio, sprecare molte delle cose, compreso il cibo, che acquistiamo in modo compulsivo. La Pop Art nasce negli Stati Uniti negli anni Cinquanta, in un periodo di forte crescita economica, con l’espansione del consumismo, della pubblicità e della cultura popolare. Artisti come Andy Warhol, rielaborano immagini derivate dalla pubblicità, dai prodotti di largo consumo e dalla cultura di massa, per lanciare un messaggio molto forte: l’onnipresenza della visione commerciale del mondo, che riduce tutto, anche le cose più naturali, a prodotto e consumo.
Lo sguardo sul futuro
Tra i messaggi che l’arte riesce ad amplificare c’è la sua straordinaria capacità di proiettarsi verso il futuro, immaginando la possibilità di nuovi scenari e di grandi cambiamenti. Questo aspetto è particolarmente rilevante in relazione alla sostenibilità, all’ecologia e, da alcuni anni, alla crisi climatica. Gli artisti, attraverso le loro opere, continuano a stimolare una riflessione critica e trasmettono messaggi che invitano tutti a ripensare il nostro rapporto con il mondo naturale, anche per garantire un futuro al Pianeta. Dal 2014, per esempio, l’artista Olafur Eliasson, uno dei più famosi al mondo per i temi legati all’ambiente, ha realizzato, in diverse città del mondo, “Ice Watch” un’installazione formata da blocchi di ghiaccio provenienti dalla Groenlandia, che poi si sciolgono, scomparendo. Un’opera che, da sola, evoca i disastrosi effetti a catena della crisi climatica.
Foto di copertina tratta dal sito https://olafureliasson.net
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