Rasiglia, il borgo rinato grazie al turismo

Lo chiamano "la Venezia dell'Umbria". Sembrava un luogo destinato a un definitivo spopolamento, e invece è tornato a vivere.

RASIGLIA

Siamo stati anche noi a Rasiglia, un piccolo borgo medievale nella Valle del Menotre, a pochi chilometri da Foligno, in Umbria. Lo abbiamo fatto per curiosità, e per capire che cosa sta accadendo in questo scrigno di bellezza, di storia, di territorio e di cultura, che sta cercando, passo dopo passo, di non sprecare il suo patrimonio.

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RASIGLIA, LA VENEZIA DELL’UMBRIA

La principale ricchezza del borgo, che risale al XII secolo, è l’acqua con i suoi ruscelli. Così per secoli la popolazione locale ha potuto vivere in ottime condizioni economiche, in quanto l’acqua, così copiosa, alimentava mulini e lanifici. Un mix di artigianato di alta qualità e di industria vera e propria.

Poi c’è stata l’eclissi, come tanti borghi italiani. Piccoli lanifici e piccole mulini non sono andati più di moda, i costi sono diventati insostenibili, il borgo si è prima impoverito e poi spopolato sotto la pressione di un’emigrazione di massa. Come tanti borghi, che stanno provando a rinascere in mille modi, anche attraverso operazioni di offerte sul mercato di case a 1 euro. A Rasiglia sono rimasti in poco più di cinquanta abitanti.

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IL MIRACOLO DI RASIGLIA

La strada scelta dal piccolo borgo per non scomparire è stata subito molto chiara: puntare sul turismo. Valorizzare il patrimonio locale e non sprecarlo. Il web ha fatto da detonatore, anche grazie a un’attività frenetica dell’Associazione Rasiglia e le sue sorgenti che ha aperto un sito molto ben fatto e molto ben documentato. Su Internet si è sparsa la voce che Rasiglia con i suoi torrenti che arrivano fino a bordeggiare le case è «la Venezia dell’Umbria» e questo è bastato per attirare la folla dei turisti.

Nel corso dell’estate 2018 il sindaco di Foligno (Rasiglia è una sua frazione), Nando Mismetti, è stato costretto a chiudere l’accesso al borgo alle automobili dei troppi turisti. La decisione non è piaciuta ai cittadini che, oltre a protestare, con la concretezza del popolo umbro, hanno messo a disposizione degli ospiti i cortili delle loro case per parcheggiare le auto. E hanno convinto il sindaco a utilizzare, temporaneamente, il campo di calcio come zona per consentire la sosta delle auto dei turisti.

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LA RINASCITA DI RASIGLIA IN UMBRIA

Intanto, il borgo è rinato. Si è riaperto finalmente un bar, punto di riferimento sul territorio. Qualcuno ha pensato di avventurarsi nell’attività di ristorazione, con un ristorante. Si sono creati collegamenti e accordi con altri comuni-gioiello della zona, come Montefalco, Bevagna e Colfiorito, con l’idea di creare un circuito turistico ispirato all’arte (le chiese di Rasiglia sono meravigliose, a cominciare dalla piccola cappella dedicata a San Pietro e Paolo) e all’enogastronomia (qui il vino è un’autentica eccellenza). E finalmente possiamo dire che la bellissima Rasiglia è salva e ha iniziato la sua seconda vita. Con circa 12 mila persone che la visitano ogni fine settimana.

(Le immagini sono tratte dalla pagina Facebook dell’associazione “Rasiglia e le sue sorgenti”)

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