La vita al vero nord del mondo: in Finlandia sotto “La Coda delle Volpi”

La coda delle volpi è l’ultimo libro di Fabrizio Carbone, giornalista, documentarista e pittore, un racconto di vita e di vite al Nord del Mondo, in Finlandia. Tante storie dalla Casa Rossa sui due Cieli, alle revontulet (aurore boreali), alla leggenda vivente di Hannu Hautala.

aurora boreale finlandia

AURORA BOREALE FINLANDIA –

L’aurora boreale non è un sorgere del sole fuori dal suo normale ciclo. Al Circolo Polare Artico non ci sono sei mesi di buio totale. Roma può essere più fredda di Kusaamo. La Finlandia è piena di zanzare. Il Circolo Polare Artico non è il Polo Nord, che dista dal primo 2700 km. “La coda delle volpi – Animali, uomini e paesaggi del Grande Nord”, ultimo libro di Fabrizio Carbone (Orme Editori, 2016), è pieno di curiosità come queste, di miti sfatati tra scienza ed esperienza personale.

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LIBRO LA CODA DELLE VOLPI FABRIZIO CARBONE –

Fabrizio Carbone ci porta con sé nella sua Casa Rossa tra i due Cieli, nel Nord-Est finnico, una dimora a doghe orizzontali e verticali, in legno dipinto di rosso, in mezzo alla taiga, che un tempo dalla Finlandia raggiungeva i confini settentrionali del Giappone. Un’unica foresta lunga mezzo mondo, di cui ora sono rimaste macchie sparse sul planisfero: colpa dell’uomo, ovviamente, e del cambiamento climatico. Attore, questo, onnipresente nella narrazione in cui scorrono le immagini dell’assottigliamento dei laghi ghiacciati e del tempo che rimangono ghiacciati, dei cambi nelle rotte delle migliaia di specie di volatili, di cittadine finniche che possono – in alcuni periodi dell’anno – essere più calde di qualche grado rispetto a Roma.

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LA CODA DELLE VOLPI –

Un libro, quello di Carbone, diviso in ventisei paragrafi, tutti circa dello stesso numero di pagine, poche, semplici e dolci come il racconto di un vecchio pescatore in riva a una spiaggia di un’isola siciliana. Qui il pescatore è un giornalista, scrittore, documentarista, fotografo, pittore e ambientalista. Non ci sono le spiagge calde della Sicilia, ma foreste fitte dove le temperature possono raggiungere, in un paio di settimane all’anno, i meno quaranta gradi sotto lo zero termico. Foreste popolate da galli cedroni, ermellini delle nevi, aquile di mare e aquile reali, renne, orsi bruni, lupi e una quantità enorme di volatili. Solo dalla sua Casa Rossa, Fabrizio Carbone racconta di essersi appuntato ogni volta che avvistava una specie diversa di volatile: fino a oggi, ne ha contate 117.

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HANNU HAUTALA FOTOGRAFO –

Le 142 pagine de “La Coda delle Volpi” sono un museo vivente di parole e immagini. Già, perché ci sono stampate anche molte delle pitture di Fabrizio, astrazioni e meno spesso raffigurazioni delle meraviglie di quella terra del Nord. Storie di animali, paesaggi e, soprattutto, uomini del Grande Nord – come recita il sottotitolo. Su tutti, vale la pena ricordare i passaggi che raccontano dell’incontro e dell’amicizia che Fabrizio ha avuto la fortuna e l’onore di instaurare con il gotha della fotografia naturalistica mondiale: Hannu Hautala. Le sue storie, e le storie su di lui, sono un’altra delle costanti di questo libro. Un omone con pochi ma lunghi capelli, barba bianca, occhi celesti come i ghiacci finlandesi, grossi maglioni a quadri e almeno una macchina fotografica sempre con sé. Carbone lo descrive così, Hautala, dentro a uno dei suoi rifugi per scattare le aquile di mare o gli orsi bruni, o nel suo giardino di casa ad aspettare di cogliere con la testa fuori del manto bianco, l’ermellino delle nevi.

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LA FINLANDIA NEL LIBRO LA CODA DELLE VOLPI –

Un racconto informale ma che ha della sacralità nelle parole che parlano di grandezze lontane e ataviche, ma senza mitizzazioni inutili o storpie generalizzazioni. Infatti, la Finlandia non è il paradiso terrestre, un posto dove molte specie sono minacciate da obsolete pratiche tradizionali, dove l’energia nucleare è ancora il primo motore energetico del paese e dove si sta costruendo la terza centrale. Un paese che, però, è all’avanguardia per convivenza e per educazione, così come per sanità e organizzazione civica. Carbone vuole dirci, forse, che ognuno ha il suo paradiso terrestre e che il suo, forse, è lassù in mezzo alle “code delle volpi” – traduzione letterale della parola finlandese revontulet, che vuol dire Aurora Boreale.

(Credits immagini: Patrizia Chiozza)

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