Agron Simoni, oggi cinquantenne, era un ragazzo di appena 22 anni quando sbarcò in Italia, da clandestino, provenendo dall’Albania. Aveva fatto il viaggio a bordo di un motoscafo di contrabbandieri di sigarette, in compagnia di altri 90 clandestini, tutti stipati a bordo, per raggiungere il fratello già inserito in Italia. Trent’anni dopo il suo arrivo, Agron ha conquistato un primato invidiabile: è l’ultimo trullaro, maestro di pietre e muretti a secco e innanzitutto dei trulli, le tipiche abitazioni pugliesi a forma di cono in pietra calcarea, riconosciute patrimonio dell’Unesco dal 1996. L’ex migrante ha imparato il mestiere a Ostuni, da un vecchio artigiano, messer Leonardo, che gli ha insegnato i segreti del lavoro, prima di ritirarsi. E così Agron è rimasto l’ultimo trullaro, un fuoriclasse sia nella ristrutturazione delle vecchie abitudini sia nella costruzioni di nuove, molto richieste da arabi e americani. E adesso, grazie alle abilità di alto artigianato, ha una sua impresa, con più di venti dipendenti, in gran parte stranieri. Tra loro c’è anche Muli, il più bravo di tutti, un eritreo fuggito dall’Africa, clandestinamente come Agron: potrebbe essere lui il suo erede.
Fonte immagine di copertina: L’Ora Solare/Youtube
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