Bambini a scuola a 5 anni: pro e contro

È un bene o un male per i bambini saltare l’ultimo anno di scuola dell'infanzia e iniziare in anticipo la scuola primaria? Vediamo caso per caso

BAMBINI A SCUOLA A 5 ANNI: PRO E CONTRO

Molto spesso si sente parlare di anticipo scolastico e della possibilità di far frequentare la scuola primaria ai bambini che compiono 5 anni entro il 30 Aprile dell’anno in corso. Una scelta che molti genitori fanno e che permette ai bimbi nati nei primi mesi dell’anno di saltare l’ultimo anno di asilo e iscriversi direttamente al primo anno di scuola elementare.

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CHE COS’E’ L’ANTICIPO SCOLASTICO

L’anticipo scolastico è stato introdotto con la legge 53/2003, che ha ridisegnato il sistema dell’istruzione e che ha stabilito la possibilità di iscrivere alla prima classe della scuola primaria i bambini di 5 anni e mezzo che compiono i 6 anni entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento. Una possibilità successivamente formalizzata con il Decreto legislativo n. 59/2004.

Attualmente gli anticipatari sono più numerosi al Sud che al Nord, dove rappresentano l’1%, mentre nelle isole raggiungono il 4%.

Ma è giusto per i bambini saltare l’ultimo anno di scuola dell’infanzia e di giochi e iniziare in anticipo la scuola dell’obbligo?

Si tratta di una scelta che i genitori devono effettuare tenendo conto di tutta una serie di fattori, primo tra tutti il parere favorevole delle maestre che sono insieme al bambino ogni giorni e che possono valutare il suo livello di attenzione, concentrazione e maturità cognitiva. Poi vanno tenute in cosiderazione le attitudini del bambino e le caratteristiche dell’istituto scelto fino al metodo didattico adottato dagli insegnanti.

Gli esperti a riguardo si dividono tra coloro che sconsigliano di anticipare i tempi sostenendo che il gioco è fondamentale per la crescita dei bambini e tra coloro che invece lo ritengono come un modo per stimolare ancora di più l’intelligenza dei più piccoli.

È necessario comunque valutare caso per caso perché un bambino di 5 anni e mezzo può essere molto intelligente e sveglio ma magari non ha ancora quella maturità che gli permette di concentrarsi sui tempi e sui compiti richiesti a un allievo della scuola primaria. Non sempre bisogna cercare di accelerare i tempi a tutti i costi, a volte è più giusto rispettare i reali bisogni del piccolo. Anche il tempo che il bambino utilizza per giocare è un tempo utile e fondamentale per la sua crescita fisica, emotiva e intellettuale.

Fondamentale quindi non sottovalutare l’importanza del gioco, necessario anche per la socializzazione  e l’interazione con il gruppo dei pari.

Un consiglio per le mamme e i papà che vogliono valutare la possibilità di un’iscrizione anticipata dei loro figli sarebbe quello di consultare un esperto dello sviluppo insieme alle maestre per capire se il bambino ha le competenze cognitive, emotive e sociali per affrontare con successo il salto dalla scuola dell’infanzia a quella primaria.

Questo in modo da far sì che il bambino sia effettivamente pronto per inserirsi positivamente all’interno della classe evitando così eventuali problemi di integrazione e demotivazione.

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CHI SONO I PRIMINI

bambini che vanno a scuola a 5 anni sono chiamati “primini”. E tra i motivi per i quali viene sconsigliato l’anticipo ci sono anche il fatto che i bambini possono avere presto a scuola lacune nell’apprendimento, la facilità con la quale si distraggono a 5 anni, l’incapacità di appassionarsi e la stanchezza che li colpisce.
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