Auto blu: chi le usa per la spesa rischia il carcere

Complessivamente sono state cancellate 20.665 automobili di servizio, tra organi centrali e amministrazioni locali. Ma perché al ministero dei Beni Culturali ci sono ancora 46 auto blu e all’Economia solo 13?

USO IMPROPRIO AUTO BLU –

La battaglia contro il malcostume dell’abuso delle auto blu, per le quali l’Italia aveva un triste primato europeo, inizia a dare i suoi risultati. Intanto nei ministeri ne sono rimaste soltanto qualche centinaia, mentre quasi 8mila sono state tagliate nelle Asl e nelle aziende ospedaliere, 1.500 eliminate nelle regioni e 4mila e 600 nei comuni. Con alcune contraddizioni: a che cosa servono 46 auto di servizio al ministero dei Beni Culturali? Quattro volte quelle dell’Economia, che ne dispone di 13. E sono tutte utili le 16 auto blu del Csm e le 23 dell’Agenzia delle Entrate?

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NUOVA LEGGE SULLE AUTO BLU –

Complessivamente sono state cancellate 20.665 automobili di servizio. Non male. L’altro passo importante è stata l’approvazione, per il momento alla Camera, di nuove regole per l’utilizzo delle auto blu. In questo caso si è partiti da una buona proposta di legge del Movimento Cinque Stelle, e dopo una serie di emendamenti, a larghissima maggioranza sono state decise nuove regole. Primo: il dirigente che non comunicherà il numero delle auto del suo ente all’Anac (Autorità anticorruzione) avrà una multa da 500 fino a 10mila euro. Secondo: chi usa la vettura non per motivi di servizio, per esempio per andare a fare la spesa oppure per accompagnare i figli a scuola, rischia perfino il carcere, da sei mesi a 3 anni, per peculato.

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