Sartoria sovversiva: l’avvocato convertito alla slow fashion

Sara Bertelli ha lasciato la toga per coronare un sogno: fare abiti artigianali, con poche collezioni, e vestire chiunque. Riciclando la materia prima e non inquinando

Per molti anni Sara Bertelli, ferrarese, ha fatto l’avvocato, con ottimi risultati. Poi un giorno, nel 2018, ha deciso di cambiare vita e di dedicarsi alla slow fashion, la moda lenta, in contrapposizione con gli sprechi dell’usa-e-getta e dell’abbigliamento veloce che moltiplica i capi su larga scala. Così Sara ha aperto la sua “Sartoria sovversiva” (l’aggettivo indica, appunto, un nuovo approccio, più sostenibile, con la moda). La slow fashion rompe alcuni tabù della moda e dei suoi sprechi: meno collezioni, più lavoro artigianale; meno consumo di risorse naturali e più riciclo dei materiali; manodopera pagata in modo regolare e congruo, senza andare a fare produzioni negli stabilimenti da schiavismo industriale dei paesi del terzo mondo. Sara crea abiti su misura, rigorosamente fatti a mano, con fattura artigianale, anche con tessuti riutilizzati, ma tutti naturali. Senza alcun problema di taglie e di misure. Tutte le sue proposte sono sul sito, dove c’è anche la funzione per gli acquisti online, e sulle pagine Instagram e Facebook della “Sartoria sovversiva”.

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