Del vecchio night club per le notti brave milanesi è rimasto soltanto il palo della lap dance. E adesso nel grande locale di proprietà del Comune di Milano si è insediata una sartoria sociale, Mafric, dove lavorano donne e uomini immigrati.
MAFRIC SARTORIA SOCIALE
Un progetto imprenditoriale, da economia circolare, che mette insieme l’azzeramento di diversi sprechi. Innanzitutto questo locale abbandonato nel quartiere Giambellino, come tanti in tutta Italia (lo abbiamo raccontato in questo articolo sul sito Non sprecare), che viene recuperato per un’attività economica nel settore della moda.
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NELLA SARTORIA LAVORANO DONNE E UOMINI IMMIGRATI
Poi ci sono le opportunità di lavoro per gli immigrati che in questo modo riescono a trovare la loro stabilità. E ancora: l’idea, ormai avviata, di costruire un network di sartorie solidali, partendo dalla Lombardia per espandersi in tutte le regioni italiane e sbarcare anche su Internet. I vestiti sono molto belli, i tessuti tutti naturali e talvolta recuperati da altri capi, la creatività ricorda colori, disegni e sfumature dell’Africa.
UN PEZZO DI AFRICA A MILANO
“Tutto è iniziato con il mio servizio civile in Africa – racconta Mario Giovanni Lucchesi, un giovane che non ha ancora compiuto 30 anni e ha creato il progetto Mafric – Ero in Zambia, e mi sono innamorato dei luoghi e delle persone. Così ho cercato di tradurre in un’attività imprenditoriale la mia passione per l’Africa, e devo dire che ho trovato una bella apertura da parte del Comune di Milano”.
Mafric collabora anche direttamente con alcune associazioni di volontariato impegnate proprio nei paesi africani. Come nel caso di We care, che vende prodotti di artigianato realizzati da vedove dei soldati che hanno combattuto nelle varie guerre in Uganda.
La foto di copertina è tratta dalla pagina Facebook di Mafric.
“Mafric” è candidato al Premio Non Sprecare 2021, nella sezione “Startup”. Per candidare i vostri progetti, seguite le istruzioni fornite qui.
ALCUNI DEI CANDIDATI AL PREMIO NON SPRECARE 2021: