Il bus è in ritardo? Sei rimborsato. Ma paghi 200 euro se fai il portoghese

Il ritardo consentito, senza rimborso, sarà di 30 minuti. Ma intanto abbiamo gli autobus più vecchi d’Europa: 12 anni di circolazione, contro i 7 della media europea.

RIMBORSO RITARDO TRASPORTI PUBBLICI –

Sappiamo bene che i trasporti pubblici non sono tutti uguali in Italia. Ci sono città dove funzionano bene, con tanto di segnali elettronici che avvisano, con assoluta precisione, l’orario di arrivo. E città, come Roma e Napoli, dove invece sono un disastro.

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COSA PREVEDE IL NUOVO DECRETO TRASPORTI –

Il governo cerca di porre un rimedio a questo quadro così diversificato con alcune norme che bisogna spiegare. La prima: se il bus o la metro sono in ritardo, dopo il limite concesso dei 30 minuti per i mezzi urbani e  di un’ora per quelli extraurbani, scatta il rimborso. Come nel caso dei treni. Una scelta ottima, anche se non sarà facile applicarla in quelle città dove i ritardi di mezz’ora sono all’ordine del giorno e dove non si sa mai con precisione quali sono gli orari di partenza e di arrivo dei mezzi pubblici.

MULTE PER CHI NON HA IL BIGLIETTO –

Seconda novità: i portoghesi, e in Italia sono tanti, vengono stangati con multe fino a 200 euro. L’esatto ammontare delle sanzioni sarà stabilito dalle regioni (quando?), e dove non si saranno indicazioni precise, la multa sarà pari a 60 volte il valore del biglietto.

VIDEOSORVEGLIANZA A BORDO DEGLI AUTOBUS –

Terzo: a bordo ci potrà essere anche la videosorveglianza, per individuare i furbetti dell’autobus. Resta scoperto un fatto che danneggia molto i cittadini: abbiamo gli autobus più vecchi d’Europa. Dodici anni, la loro vita media, contro i 7 anni della media europea. Quasi il doppio.

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