A Ravenna autobus gratis per i cittadini

Per il momento è un esperimento che riguarda una linea. Ma potrebbe diventare una soluzione, anche da estendere ad altre città. Come si coprono i costi

riforma trasporto pubblico locale

La linea 80 degli autobus pubblici di Ravenna è una delle più frequentate dai cittadini: dalla periferia della città arriva fino a tutte le zone del centro storico e nell’area ospedaliera. Il sindaco, Alessandro Barattoni (eletto nel maggio del 2025), come aveva promesso in campagna elettorale e dimostrando che gli impegni con i cittadini si possono mantenere, ha deciso di avviare un esperimento molto interessante: non si paga il biglietto lungo un percorso che copre 7 chilometri di strada e 24 fermate.

Gli obiettivi di un provvedimento che potrebbe diventare una sorta di format per tutte le città italiane davvero interessate alla mobilità sostenibile sono diversi, e tutti utili. Innanzitutto è una spinta a non usare l’auto ed a sostituirla con i mezzi pubblici (a condizione che funzionino bene e non siano troppo obsoleti), e questo significa anche ridurre gli effetti di una delle fonti più significative dell’inquinamento urbano: il traffico. Inoltre, i cittadini risparmiano due volte, sia eliminando alcuni spostamenti con l’automobile, sia viaggiando gratis.

Chi paga il conto di questa misura che potrebbe diventare una scelta politica strategica per le amministrazioni comunali, specie nelle grandi città? Anche sotto questo aspetto, non certo secondario, il test di Ravenna è molto significativo. L’esperimento, che durerà un anno, fino all’estate del 2026, ha un costo, in termini di mancati introiti, di circa 40 mila euro, ovvero le minori entrate per Start Romagna, l’azienda partecipata che gestisce il trasporto pubblico. Il comune di Ravenna rimborserà Start Romagna per un importo pari proprio a 40 mila euro, attingendo i fondi dal suo bilancio e dalle spese inserite in budget per l’ammodernamento e il potenziamento del servizio di trasporto pubblico locale.

Dunque, quando c’è la volontà politica, ci sono anche i soldi, che non vengono sprecati, ma utilizzati nell’interesse generale per un settore cruciale, la mobilità, per la qualità della vita.  Scelte forti e coraggiose, che qualcuno, con toni demagogici, definisce “insostenibili”, e invece sono l’esatto contrario. Ovvero rappresentano piccole ma significative soluzioni, sostenibili, non solo per un fattore ambientale, ma anche, e in primo luogo, per alleggerire il costo della vita dei cittadini.

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