Prestiti: esercitare il diritto di ripensamento

Può succedere, subito dopo aver firmato un contratto di prestito, di voler tornare sui propri passi. In caso di ripensamento, è bene sapere che si hanno due settimane di tempo per recedere dal contratto, senza penali e senza fornire alcuna spiegazione. La normativa sul credito al consumo stabilisce infatti un limite di 14 giorni per esercitare […]

Può succedere, subito dopo aver firmato un contratto di prestito, di voler tornare sui propri passi. In caso di ripensamento, è bene sapere che si hanno due settimane di tempo per recedere dal contratto, senza penali e senza fornire alcuna spiegazione. La normativa sul credito al consumo stabilisce infatti un limite di 14 giorni per esercitare il diritto di ripensamento.

Per recedere dal contratto è sufficiente inviare la richiesta alla banca tramite raccomandata a/r. Nel caso in cui il finanziamento sia già stato erogato, ci sono 30 giorni di tempo per restituire le somme ricevute, cui andranno aggiunti gli interessi maturati dal giorno della stipula a quello della disdetta del contratto, oltre a eventuali somme non ripetibili che il finanziatore abbia già versato alla pubblica amministrazione. Recedere dal contratto di prestito significa annullare automaticamente ogni altro contratto accessorio connesso al finanziamento, come eventuali polizze a garanzia del prestito.

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