Nel mondo ci sono ancora 30 milioni di bambini non protetti dal pericolo del morbillo, che nel 2024, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha visto 11 milioni di casi nel mondo, con 95.000 morti (la stragrande maggioranza erano bambini sotto i 5 anni). E anche in Italia, secondo l’ultimo Rapporto del centro europeo per la prevenzione e il controllo (Ecdc) la copertura vaccinale non è ancora in sicurezza, in grado cioè di garantire l’immunità di gregge, o anche detta immunità di comunità.
Si aggravano così i rischi, alcuni molto pesanti, legati alla mancanza di vaccinazione. Il virus del morbillo è uno dei più contagiosi al mondo: può infettare fino a 18 persone per ogni caso in assenza di immunità. Per mantenere l’immunità di gruppo è necessaria una copertura vaccinale molto alta (circa 95%), data l’estrema contagiosità del virus.
Sebbene molti pensino che il morbillo sia una “malattia infantile banale”, può causare complicazioni serie, tra cui:
- polmonite
- encefalite (infiammazione del cervello)
- otite media
- cecità
- SSPE (panencefalite subacuta sclerosante), una rara ma letale complicanza che può comparire anche anni dopo l’infezione.
I dati scientifici dicono che Il 5-6 per cento dei bambini con il morbillo sviluppa la polmonite sviluppa, e in 1 caso su mille può presentarsi un’encefalite,
E secondo quanto segnala il ministero della Sanità la copertura per la prima dose di vaccino è attorno al 94,6 per cento, ma con la seconda dose precipita all’84,8 e negli ultimi anni è persino in diminuzione. In alcune zone d’Italia, specie nelle regioni meridionali, la copertura con la seconda dose risulta decisamente più bassa: a Napoli, non arriva pericolosamente al 50-60 per cento dei bambini.
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