Nella Milano che si vanta di rappresentare un “modello” di sviluppo e di solida crescita per tutti, accade anche questo: Giuseppe Meneghello, un padre di 91 anni, con il figlio Nicola, di 57 anni, invalido con una grave forma di schizofrenia, vengono sfrattati dalla loro casa, dove vivono in affitto da circa mezzo secolo.
Morosi? Hanno commesso irregolarità? Ritardi in qualche pagamento? Nulla di tutto questo: Giuseppe, un ex restauratore in pensione, vedovo da 11 anni, ha sempre pagato con estrema puntualità il canone di affitto (1.400 euro al mese) per il suo appartamento nella zona Risorgimento, molto appetibile per il mercato immobiliare.
E infatti il palazzo dove vivono Giuseppe e il figlio Nicola è stato acquistato da nuovi proprietari che adesso lo stanno svuotando per procedere a concludere una delle classiche operazione di “riqualificazione immobiliare”: prima la ristrutturazione e poi la vendita degli appartamenti a peso d’oro. Quindi, lo sfratto per Giuseppe e Nicola è già esecutivo e non c’è possibilità di fermarlo.
Ovviamente in questa storia non c’è nulla di irregolare, visto che si tratta della classica operazione immobiliare, ma sicuramente l’amministrazione comunale, o qualcuno in sua vece, dovrà pure riuscire a fare qualcosa per dare una sistemazione definitiva a due persone così fragili.
Foto di copertina tratta da Corriere Milano
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