Luce elettrica dagli scarti dei pomodori. La scoperta in America

Gli scarti dei pomodori, destinati alle discariche, contengono il licopene, che promuove la reazione chimica in grado di produrre elettricità. Un primo passo per accendere la luce con gli avanzi dei pelati.

ENERGIA ELETTRICA DA SCARTI ALIMENTARI –

Gli scarti dei pomodori, che in Italia sono davvero tanti considerando l’imponenza della nostra industria agroalimentare, diventano ogni giorno più preziosi. L’ultima scoperta arriva dall’America: possono essere utilizzati per produrre energia elettrica, a tutti i livelli.

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ENERGIA DA SCARTI POMODORI –

La ricerca è stata realizzata, con un primo successo, nei laboratori della South Dakota School of Mines & Technology, in collaborazione con la Florida Gulf Coast University. Dove nasce la luce? I pomodori funzionano perché contengono licopene, che promuove proprio le reazioni da cui si genera l’elettricità.

Così una cella elettrochimica sfrutta batteri per ossidare la materia organica degli scarti dei pomodori, generando elettroni, i quali poi, opportunamente incanalati, diventano corrente.

Al momento la resa è ancora bassa. Da 10 milligrammi di rifiuti, altrimenti destinati alle discariche, si ottengono 0,3 watt: ma il procedimento sarà perfezionato fino a raggiungere ben altri livelli di resa. E allora sì che potremo accendere la luce dai pomodori.

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