Gli sprechi dietro la digitalizzazione della sanità

Ogni regione italiana si è costruita il suo sistema informatico, provocando così un grosso spreco di denaro. Le diverse piattaforme digitali delle regioni, poi, non riescono a comunicare tra loro. Ma il Ministro Lorenzin promette cambiamenti.

DIGITALIZZAZIONE SANITÀ –

In materia di digitale, il nostro Paese ha ancora parecchia strada da percorrere. E quella che ci siamo lasciati alle spalle è fatta di luci ma anche di molte ombre. È il caso, ad esempio, della digitalizzazione della sanità, un processo che, di fatto, è andato a buon fine in tutti gli ospedali italiani, ma che nasconde sprechi e campanilismi. Già, perché ogni regione italiana ha costruito da sé il proprio sistema informatico, motivo per il quale ora ci ritroviamo con 20 sistemi informatici diversi tra loro. Certo, parliamo di appalti importanti, quindi è comprensibile che nessuno abbia voluto rinunciare alla propria fetta; questo ha però determinato un grosso spreco che il Ministro Beatrice Lorenzin ha quantificato in centinaia di milioni di euro. La cosa più grave di questa frammentazione resta l’impossibilità di dialogo tra le piattaforme digitali delle diverse regioni che, ovviamente, penalizza i pazienti.

RISPARMI NELLA SANITÀ –

Il Ministro Lorenzin ha quindi promesso che entro un anno verranno messi in rete tutti gli ospedali, proprio come succede negli altri Paesi dove questo sistema è già consolidato. E i risparmi che deriverebbero da tale operazione ammonterebbero a circa 7 miliardi di euro.

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