DATI ISTAT SUI TATUAGGI –
Tredici italiani su 100, una percentuale altissima, hanno il corpo ricoperto, almeno in alcune parti, di disegni colorati. E l’8 per cento sono minori.
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BOOM DEI TATUAGGI IN ITALIA –
Il boom dei tatuaggi, sulla scia della moda dei calciatori, è un fenomeno che viene da lontano, come ha raccontato il Censis nei suoi ultimi Rapporti sulla società italiana. E segnala, nel suo piccolo, un Paese seduto, introverso, con gli occhi puntati su se stesso. Un’Italia dove trionfa l’egonomia, la ricerca spasmodica di un super Io, di un’estetica fai-da-te, anche attraverso la colorazione del corpo. Un grande affare, tanto che ogni settimana, lo scorso anno, hanno aperto quattro nuovi centri per i tatuaggi.
STATISTICHE TATUAGGI IN ITALIA –
Nel popolo di uomini e donne disegnati, prevalgono le seconde. Mentre la fascia di età più interessata ai disegni è quella tra i 35 e i 44 anni. Gli uomini preferiscono i tatuaggi lungo le braccia, sulle spalle e alle gambe; le donne invece scelgono i piedi, la schiena e le caviglie. Infine un dato piuttosto inquietante viene segnalato dall’Istituto superiore della Sanità: soltanto il 40 per cento delle persone che si fanno un tatuaggio sono consapevoli dei rischi che corrono.
L’Istat, in queste ore, ha preso atto della nuova tendenza nella società italiana e ha inserito il tatuaggio tra le spese che misurano il carovita. E quindi l’inflazione. Una lista dalla quale sono usciti, per esempio, i viaggi in treno in cuccetta o nei vagoni-letto, mentre sono entrati i biglietti dei treni ad alta velocità. E i tatuaggi.