In Italia il 35 per cento delle persone che hanno un deficit uditivo ricorrono all’apparecchio acustico che, nella sua versione base, non costa meno di 800-1000 euro. Soldi da non sprecare, in quanto possono essere recuperati, almeno in gran parte, grazie al contributo (ovvero il rimborso o la fornitura gratuita) regolato dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e offerto obbligatoriamente da tutte le regioni.
Tuttavia, il diritto dipende da alcuni requisiti precisi, legati a età, condizione di invalidità e reddito.
Chi ha diritto al contributo per l’apparecchio acustico
Hanno diritto all’apparecchio acustico gratuito o con contributo tramite il SSN:
- Persone riconosciute invalide civili, del lavoro o di guerra
È necessario che la perdita uditiva determini una invalidità riconosciuta.
L’apparecchio viene fornito gratuitamente o con rimborso dal SSN, previa prescrizione dello specialista.
- Minori di 18 anni
Bambini e ragazzi minorenni con ipoacusia (anche senza invalidità) hanno diritto alla fornitura gratuita dell’apparecchio acustico.
- Persone con sordità congenita o acquisita prima dell’età adulta
Anche senza il riconoscimento formale di invalidità, possono accedere al contributo
- Persone con riconoscimento di invalidità civile uguale o superiore al 34 per cento
Il contributo erogato dalle Asl, di circa 650 euro, è per l’acquisto di una protesi acustica di base, se si vuole un dispositivo più avanzato (per esempio con connessione al cellulare e alla tv) bisogna pagare la differenza di tasca propria.
Se non si ha diritto al contributo, è possibile ottenere una detrazione Irpef del 19 per cento per spese sanitarie relative alle protesi, che comprendono anche gli apparecchi acustici.
Come ottenere il contributo per l’apparecchio acustico
Il primo passo per ottenere il contributo per l’apparecchio acustico, e non sprecarlo, è una visita da parte di un medico specialista in Otorinolaringoiatria del Servizio sanitario nazionale. Il medico valuta la perdita uditiva e prescrive l’apparecchio acustico.
A quel punto è necessario procedere con la richiesta di autorizzazione alla ASL (o ATS, a seconda della regione), alla quale presentare questa documentazione:
- Prescrizione medica
- Verbale di invalidità o documenti che attestano il diritto
- Documento e codice fiscale
Oppure con la fornitura dell’apparecchio attraverso un centro convenzionato e in questo caso si procede con il rimborso delle spese sostenute. Infatti, mentre in alcune regioni il SSN fornisce direttamente l’apparecchio, in altre il cittadino lo acquista e poi riceve un rimborso parziale o totale.
I problemi dell’udito, per i quali si può ricorrere all’apparecchio purtroppo sono in deciso aumento, a causa dell’inquinamento acustico crescente, specie nelle grandi aree urbane. E anche per la scarsa prevenzione a protezione dell’udito. In Italia ben 3 persone su 5, di età superiore ai 65 anni, denunciano un calo dell’udito e il 3 per cento degli adolescenti che accedono agli ambulatori di otorinolaringoiatria hanno già problemi di ipoacusia.
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