Massimo scriveva i libri con gli occhi (video). Sfidava la Sla, e aveva tanta voglia di vivere

Da quindici anni era immobile e muto, respirava con un ventilatore artificiale. Ma è riuscito a scrivere, anche grazie all’aiuto di una donna. E ha raccontato, con emozione, la sua voglia di non sprecare la vita.

COME AFFRONTARE LA SLA (SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA) –

Massimo scriveva i suoi libri, a cavallo tra memoir e narrativa, con gli occhi. Solo con gli occhi. Guardava una tastiera elettronica e con l’aiuto del puntatore oculare riusciva, parola dopo parola, tasto dopo tasto, lettera dopo lettera, a completare il suo libro.libro

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Massimo d’Alonzo aveva 55 anni, ha insegnato a lungo in un liceo di Modena, dal 2.000 è malato di Sla (Sclerosi laterale amiotrofica), come 6mila italiani, e da quindici anni era muto e immobile. Però non voleva sprecare la sua vita, aveva voglia di continuare, di farsi aiutare, di andare avanti. Di «avere appigli per vivere un altro giorno» come ha scritto nel suo libro, Maria Extra Vergine, edito da Campi di Carta.

LA STORIA DI MASSIMO D’ALONZO –

Una storia bellissima. La sfida di un uomo che respirava attraverso un ventilatore artificiale, ma continuava a dare un senso alla sua vita, ad avere sogni, come questo libro per il quale era riuscito a trovare un editore. Accanto a lui, custode del mistero della vita, c’era Dorina, la donna che a sua volta, con enorme generosità, ha dedicato la sua vita a Massimo, e lo ha aiutato anche nella stesura del suo libro. Il cui finale è questa frase: «Grazie per avermi letto, grazie per non fare finta che io non esista».

(Fonte video: Corriere della Sera)

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