Birrificio sociale, a Malnate la piccola fabbrica artigianale per dare lavoro ai disabili

Grandi potenzialità: ogni italiano consuma, in media, 30 litri di birra a testa in un anno. Nel birrificio di Varese ognuno potrà provare e scoprire la sua ricetta che poi verrà messa ai voti. E, se passa l'esame, prodotta

BIRRIFICIO SOCIALE DI MALNATE

Attualmente gli italiani consumano circa 30 litri di birra a testa all’anno. In particolare, negli ultimi 6-7 anni è cresciuta esponenzialmente la domanda per prodotti artigianali di qualità. Proprio da questi numeri è nato il progetto di due amici varesini mastro birrai, Thomas e Luca.

Stiamo parlando del Birrificio Sociale di Malnate, nel quale si contano già più di una decina di volontari. Li vediamo ogni sabato puntuali al campo sportivo malnatese con il loro banchetto, diventato ormai un punto di riferimento per gli appassionati di birra di tutta la zona.

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L’idea di base di questa “mini” realtà attenta al sociale è quella di farla diventare un’opportunità di lavoro per i giovani qualificati, ma soprattutto per le categorie svantaggiate. Collabora, infatti, con diverse associazioni, tra cui il “Vecchia Orsa” di San Giovanni in Persiceto, che si prende cura di ragazzi con la sindrome di Down, e “Il giardino del sole ONLUS”, che da oltre 20 anni aiuta le persone in difficoltà ad essere autonomi a lavoro.

Quest’ultima, in particolare, ha permesso al birrificio di realizzare una prima produzione con una ricetta creata ad hoc: la birra Cotta 14, Golden Ale. «In questo modo abbiamo la possibilità di raccogliere dei fondi necessari per l’acquisto degli impianti e l’avviamento dell’attività produttiva della birra artigianale a Malnate», ci raccontano Fabio e Lucia, due dei volontari del birrificio. E aggiungono: «Sarà un impianto semiautomatico, proprio per dare la possibilità ai ragazzi svantaggiati o a rischio dropout di poter lavorare all’interno di esso».

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La cosa che li contraddistinguerà, oltre al carattere sociale, è che ogni famiglia potrà accedere al birrificio e produrre birra per sé con l’aiuto del mastro birraio. Ogni produttore depositerà poi la propria ricetta utilizzata e a fine anno verrà votata la migliore. Questa sarà immessa sul mercato con il marchio del birrificio sociale, riportando in etichetta il nome dell’ideatore della ricetta. Così il birrificio disporrà sempre di nuove ricette testate e di qualità.

L’obiettivo dei volontari del birrificio sociale di Malnate non si si ferma certamente qui. L’intento, in futuro, è quello di affittare degli spazi per la vendita, lo stoccaggio delle materie prime e una piccola zona bar e degustazione dove, insieme alla birra, verranno serviti deliziosi taglieri.

«Stiamo cercando veramente di sviluppare questo progetto sul nostro territorio, ma poi andare anche oltre, perché la solidarietà non ha frontiere», ci rivela Lucia.

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