“La confisca dei beni illeciti in Italia”: il report di Transparency International Italia

Dal report emerge che a fronte di un positivo il lavoro di confisca, sono infatti più di 40mila i beni confiscati in Italia, risulta ancora scarso il lavoro sul fronte dell’assegnazione: solo il 4 per cento dei beni confiscati è stato assegnato.

BENI CONFISCATI – Qualche mese fa vi abbiamo parlato della Cascina di Chiaravalle di Milano, una struttura enorme confiscata alla criminalità organizzata e che verrà presto trasformata in un pensionato destinato alle famiglie senza casa. Oggi torniamo sull’argomento perché la scorsa settimana è stato presentato alla Camera di Commercio di Napoli il report di  Transparency International Italia sui procedimenti di confisca dei beni illeciti dal titolo “La confisca dei beni illeciti in Italia”.

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IL REPORT DI TRANSPARENCY INTERNATIONAL ITALIA – Il report rientra nella ricerca condotta nell’ambito del progetto europeo “Enhancing Integrity and Effectiveness of Illegal Asset Confiscation – European Approaches”, commissionato e cofinanziato dalla Commissione Europea e al quale Transparency International Italia partecipa insieme a Transparency International Romania e Transparency International Bulgaria.

Per quanto riguarda il nostro Paese, dal report emerge che a fronte di un positivo il lavoro di confisca, sono più di 40mila i beni confiscati in Italia, risulta ancora scarso il lavoro sul fronte dell’assegnazione: solo il 4 per cento dei beni confiscati è stato assegnato.

IL SISTEMA DELLE CONFISCHE DI BENI ILLECITI IN ITALIA – In particolare, il report analizza il nostro sistema di confisca dei beni illeciti attraverso una dettagliata indagine normativa, testimonianze dirette e dati statistici e indaga i punti di criticità del sistema avanzando anche raccomandazioni pratiche.

La confisca dei beni nel nostro Paese ha una duplice valenza: punitiva e preventiva. In quest’ultimo caso, il forte valore preventivo della confisca risiede soprattutto nel riutilizzo del bene a fini sociali.

IL TAVOLO DI LAVORO PER IL CONTRASTO ALL’ILLEGALITA’ – Al termine della discussione è stata annunciata inoltre la creazione di un “Tavolo di lavoro sulla riforma della normativa in tema di misure di prevenzione”: un’ idea di Luigi Maria Rocca che ha già raccolto l’adesione di Trasparency international, dell’Università Suor Orsola Benincasa, della Fondazione Machting Energies, della Associazione Sos Impresa – Rete per la legalità e di numerosi professionisti, professori universitari e magistrati.

Un’occasione da non sprecare quella del contrasto alla corruzione e all’illegalità, una precondizione importante per far ripartire il nostro territorio e garantirsi sviluppo e competitività.

Per leggere il report potete cliccare qui. Per visualizzare invece l’infografica contenente i diversi dati sulle confische e sui beni assegnati cliccate qui.

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