BENEFICI NOIA
Non dobbiamo avere paura della noia. E non dobbiamo confonderla con alcune patologie della psiche, come la depressione, la malinconia, la mancanza di desideri. La noia è vitale. A dirlo in modo chiaro e forte, in un’intervista pubblicata nel libro Non ho l’età (edizioni Guru), scritto da Giangiacomo Schiavi e Carlo Vergani, è un personaggio che davvero se ne intende: Gillo Dorfles, scomparso alla venerabile età di 107 anni.
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LA NOIA AIUTA A PENSARE
In particolare, Teresa Belton, scienziata inglese esperta in problemi dell’apprendimento, è una delle persone che più ha studiato gli effetti della noia sull’attività umana. Fin dall’infanzia. E ha definito la noia come «la culla della fantasia».
- La noia è un sinonimo di intelligenza, proprio perché aiuta a riflettere, a coltivare dubbi, a non arroccarsi nelle proprie convinzioni.
- Coltivare la noia, come stato di abbandono di se stessi, non significa essere noiosi.
- La noia aiuta i bambini a crescere, non pressati dall’ansia di prestazioni e da una fitta agenda di impegni decisi dai genitori elicottero.
GILLO DORFLES
Annoiandosi, infatti, l’uomo si libera dalle ossessioni del presentismo, abbandona il pensiero a una circolarità creativa, non ha il limite di una scadenza, di uno stress, di una compulsione legata al quotidiano. Ecco perché, tornando a Dorfles e alla sua esperienza, la noia riesce anche ad allungare la vita. Più siamo creativi, più siamo liberi di espandere sentimenti e pensieri, più il nostro cervello ci accompagna e ci illumina nel buio dell’età che avanza. Conclusione: annoiatevi, come e quando è necessario.
La foto è tratta dalla pagina Facebook GILLO DORFLES
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