Banchi monoposto, dove sono stati respinti e dove ne sono arrivati il doppio del necessario

Ammassati nelle palestre. Abbandonati in qualche capannone. Nessuno li smaltisce: 220mila solo in Sicilia. Ma non si potevano riadattare i vecchi banchi?

spreco di banchi scolastici in Italia

In Veneto non li vogliono. E così 10mila banchi a rotelle destinati alle scuole della regione sono finiti in vari depositi in attesa di destinazione: i presidi denunciano che fanno venire il mal di schiena agli alunni. Nel Lazio, invece, come nel caso del liceo Plauto di Spinaceto, ci sono state forniture di banchi monoposto pari anche al doppio della reale necessità. Altri soldi sprecati. Più passano i giorni e più vengono fuori inquietanti particolari sul maldestro maxi-acquisto di banchi per agevolare il ritorno a scuola degli studenti.

BANCHI SPRECATI

Ammassati nelle palestre, temporaneamente chiuse per Covid-19. Gettati in qualche deposito, piazzati a marcire all’aperto. Abbandonati nei capannoni di ex aree industriali e perfino in qualche caserma. Lo spreco dei banchi delle scuole sostituiti in tutta fretta per consentire l’arrivo dei monoposto, con relativa fornitura, non ha freni. E si contagia in tutta Italia, da Bologna (dove un bravo fotografo, Michele Lapini, ha scattato le immagini-simbolo dello scandalo) alla Sicilia.

Proprio nell’isola dove gli sprechi sono di casa e ovunque, la regione ha contato 220mila banchi da smaltire. Mentre in alcune scuole siciliane non sono neanche arrivati quelli nuovi. Che farne? Si tratta di un’operazione complicata, che nessuno ha pensato di organizzare e per il momento i vecchi banchi sono tutti parcheggiati nei cimiteri attrezzati per la nuova emergenza.

BANCHI SCOLASTICI SPRECATI

A Roma si calcola che ci sono 500 banchi per ogni scuola da eliminare e anche in questo caso non esistono punti di riferimento e format per procedere con lo smaltimento di rifiuti molto ingombranti.

COSA FARE CON I BANCHI INUTILIZZATI

Come al solito, abbiamo fatto le cose all’italiana. Tutti a correre sotto l’affanno dell’emergenza, per bruciare i tempi. E nessuno a pensare, a programmare, il dopo. Eppure non sarebbe stato difficile individuare una rete di associazioni, nell’universo del volontariato, in grado di recuperare i banchi e poi rimetterli nel circuito dell’assistenza ai paesi poveri. Ci sono centinaia di scuole in Africa che funzionano grazie alle donazioni e agli aiuti dei volontari italiani. Non si poteva immaginare un percorso per evitare l’effetto cimitero già al momento di aggiudicare i bandi per l’acquisto dei nuovi banchi?

SPRECO DI BANCHI IN ITALIA

L’altra cosa incredibile è che questo spreco si poteva evitare anche con un enorme risparmio. Come? Semplicemente imitando una scuola di Roma, l’Istituto comprensivo Elisa Scala, che dal primo momento non ha richiesto i nuovi banchi, ma ha semplicemente riadattato quelli vecchi, diventati dei monoposto. A questa scuola, dove la spesa è stata dimezzata, non a caso è stato assegnato il Premio Non sprecare edizione 2020. E all’Istituto Scala non ci sono banchi da smaltire o da fare marcire in attesa che qualcuno li recuperi.

(L’immagine di copertina è del fotogiornalista Michele Lapini. Fonte: Facebook

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