Badante di condominio: a Milano funziona e 100 famiglie la condividono

L’obiettivo del comune è di arrivare a 50 condomini coinvolti nel servizio. Intanto a Città di Castello è stato fatto un bando per assumere badanti condominiali, pronti a fare compagnia 24 ore su 24 ad anziani non autosufficienti

ASSISTENTI FAMILIARI MILANO –

Ci sono molte famiglie dove la badante è indispensabile. Bisogna fare i conti con una persona anziana non autosufficiente e con gli impegni familiari di tutti. Poi esiste un problema di costi e di possibilità, visto che non tutti possono permettersi di pagare un’assistenza a domicilio h 24, ogni giorno.

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Una possibile soluzione è la badante di condominio, la professionista da condividere con i vicini di casa, secondo la filosofia del buon vicinato, del ritorno ai benefici della comunità , della voglia di stare insieme, invece di litigare fino a trascinare il condomino nell’aula di un tribunale. A Milano, la città dove l’esperimento delle badanti condominiali favorite dal contributo comunale è in fase più avanzata, si stanno cogliendo i frutti di questa nuova forma di nuovo welfare.

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Sono ormai 97 le famiglie, in otto quartieri della metropoli, che condividono la badante. E le 15 assistenti familiari che sono state messe a disposizione dall’amministrazione comunale sono in gran parte (in tutto 8) sudamericane, rumene e italiane. «Il nostro obiettivo è di arrivare, entro il 2016, ad almeno 50 condomini della città che possono utilizzare questo servizio» annuncia Pierfrancesco Majorino, assessore comunale a Milano per le Politiche sociali. Un obiettivo che, tra l’altro, non ha neanche costi enormi, visto che il servizio finora prevede un impegno di spesa per il comune di Milano di 100mila euro fino alla fine del 2015.
Intanto a Citta di Castello si è aperto il bando comunale per i badanti condominiali. Qui la giunta comunale, con il voto favorevole di tutte le forze politiche, ha approvato una sorta di concorso per uomini, e donne, interessati all’assistenza a domicilio degli anziani, alla possibilità di fare la spesa per loro conto, oppure ad accompagnarli durante la quotidiana passeggiata al parco. Vedremo se questa diventerà un’azione pilota per il resto d’Italia.

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