Ha atteso che la mamma, il papa’ e le due sorelle fossero fuori casa. Ha pensato fosse il momento di compiere il gesto che lo avrebbe liberato dal dolore che la vita, evidentemente, gli procurava. Ha imbracciato il fucile da caccia del padre, ha scritto una lettera per raccontare il suo male di vivere e per dire ai suoi cari, ai quali non aveva confidato il suo strazio, di non farsi colpe. Infine si e’ puntato contro l’arma e ha fatto fuoco. Cosi’ si e’ ucciso Andrea P., 17 anni, studente della III meccanici alla Lepido Rocco di Ponte di Piave. E sul web aveva annunciato i suo propositi: prima – venerdi’ 29 gennaio – si era iscritto al gruppo di Facebook “Hai mai pensato di farla finita?”; poi aveva pubblicato la foto di un fucile in un gruppo dedicato alle doppiette. Segnali, i suoi, di un dissidio interiore che si e’ poi manifestato con il gesto estremo compiuto martedi’ pomeriggio, quando ha deciso di togliersi la vita.
A trovarlo e’ stato proprio il padre, verso le 19, quando, rincasato, ha trovato il corpo del figlio a terra esanime. A nulla e’ servito chiamare i soccorsi. Nel frattempo Andrea non compare piu’ tra i nomi dei ragazzi, tutti giovanissimi, che fanno parte del gruppo di Facebook al quale si era iscritto. Compare sulla bacheca del gruppo, invece, un messaggio rabbioso, probabilmente scritto da uno dei ragazzi che aveva conosciuto Andrea: “Siete solo dei brutti pezzi di merda – si puo’ leggere – , avete rovinato la vita di tutti gli amici di Andrea, meritate di fare una fine peggiore della sua! Al posto di aiutare a morire, aiutate a vivere! Che molto meglio! non ho parole x il disprezzo che provo x voi!”. I funerali del ragazzo si svolgeranno domani, venerdi’ 5.