Un futuro verde per i porti italiani

Il futuro dei porti italiani, sia di quelli grandi che dei porticcioli turistici, è verde. È quanto emerge da “Green City Energy OntheSea”, la due-giorni internazionale che si conclude oggi al centro congressi di Genova, dove, in contemporanea con la manifestazione Port&ShippingTech, si sta riflettendo, fra le altre cose, sul futuro del mondo portuale. «Sarà […]

Il futuro dei porti italiani, sia di quelli grandi che dei porticcioli turistici, è verde. È quanto emerge da “Green City Energy OntheSea”, la due-giorni internazionale che si conclude oggi al centro congressi di Genova, dove, in contemporanea con la manifestazione Port&ShippingTech, si sta riflettendo, fra le altre cose, sul futuro del mondo portuale.

«Sarà di sicuro verde – assicura Roberto Perocchio, presidente di Assomarinas, l’associazione dei porti turistici italiani – Un porto turistico pulito è la garanzia di un successo territoriale, anche perché si tratta di ambienti “ricreativi” che quindi hanno l’obbligo di essere gradevoli».

Il presidente dell’associazione confindustriale ha spiegato che negli anni scorsi si è agito con decisione sulle gestione dei rifiuti, «con piani molto accurati», ma che adesso bisogna lavorare sulle rinnovabili, «per cui c’è ancora molto da fare».

«Bisogna considerare – ha aggiunto – che si tratta di aree ampie, sempre esposte al sole e spesso anche a forti venti, che quindi presentano interessanti applicazioni per il comparto», al punto che Assomarinas ha già stipulato un accordo con Enel green power per informare i propri associati sulle opportunità che ci sono, soprattutto perché «anche chi va per mare sempre più spesso applica alla propia imbarcazione infrastrutture per sfruttare le rinnovabili».

Entro i prossimi due anni, poi, saranno pronti 18mila nuovi posti barca, e anche se il settore sta subendo la crisi economica quelli sulle rinnovabili sono investimenti da valutare attentamente.

«Vediamo tre anni di stagnazione – ha ammesso Perocchio, secondo cui per questo motivo -anche l’investimento sulle rinnovabili sarà rallentato», ma al tempo stesso «sarà sempre valutato attentamente, anche perché dobbiamo fare i conti con la bolletta energetica che avremo nei prossimi anni, che rischia di salire: sarebbe miope non investire».

Puntano sulle rinnovabili anche le autorità portuali, che gestiscono porti delle dimensioni di Genova e Venezia. Proprio nel capoluogo ligure, infatti, per abbattere i consumi energetici si scommette sulla mobilità sostenibile, con auto e furgoni elettrici. «Rinnovare tutto il parco macchine sarebbe un costo enorme – ha spiegato Giuseppe di Luca, responsabile del settore ambientale dell’Autorità portuale di Genova – Per questo abbiamo pensato di trovare un’area, già individuata sotto il ponte dei Mille, per installare colonnine di ricarica da usare per auto al servizio di tutti gli utenti del terminal».

Un altro progetto a cui si sta lavorando, poi, è quello «dello sfruttamento del transito dei camion attraverso un sistema sotto asfalto, che sfrutti il passaggio delle ruote per mettere in azione dei pistoni a olio che a loro volta farebbero partire turbine per la produzione di energia».

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