Le mamme di tutta Europa dovranno avere diritto a 20 settimane di congedo retribuito al 100 per cento. Ma soprattutto i papà potranno stare con il loro neonato per almeno due settimane, anch’essi con stipendio pieno. Tra una marea di palloncini rosa e celesti il Parlamento Ue ha approvato gli emendamenti alla proposta di direttiva sui congedi parentali della Commissione europea. In Italia i cinque mesi di congedo per le madri sono già garantiti per legge, ma non in tutti i casi la paga è al 100 per cento. Il nostro Paese è all’avanguardia in Europa, ma è una felice novità per i padri italiani quella di poter usufruire di due settimane pagate di congedo obbligatorio di paternità.
L’emendamento che innalza la soglia minima di permesso per le mamme a 20 settimane (oggi erano solo 14) è passato per appena sette voti: 327 sì, 320 no e 30 astenuti. L’intero testo della relazione che porta il nome dell’eurodeputata socialista portoghese Edite Estrela, è stato approvato con 390 voti a favore, 192 contrari e 59 astenuti.
Tra gli altri emendamenti approvati dall’Europarlamento, anche quello che vieta il licenziamento delle donne dall’inizio della gravidanza fino ad almeno il sesto mese dopo la fine del congedo di maternità. Queste devono poi poter tornare al loro impiego precedente o a un posto equivalente, con la stessa retribuzione, categoria professionale e responsabilità di prima del congedo.
"La maternità non può essere
vista come un fardello sui sistemi nazionali di sicurezza sociale, ma rappresenta un investimento per il futuro", ha affermato la relatrice Estrela. Ma per la commissaria alla Giustizia e cittadinanza Viviane Reding "non sarà certamente facile trovare un compromesso equilibrato con il Consiglio Ue", in quanto il voto di Strasburgo "è molto ambizioso". Il testo votato dal Parlamento sulla base delle proposte della Commissione dovrà infatti ancora ottenere il via libera da parte degli Stati membri.
Un accordo che si preannuncia particolarmente difficile vista la forte opposizione di Inghilterra, Francia e Germania che hanno già messo in guardia sul fatto che le 20 settimane di congedo pagate per intero costituiranno un onere enorme per i contribuenti, mentre gli imprenditori sostengono che nel lungo tempo la norma rappresenterà un deterrente all’assunzione delle donne.