La Regione autonoma Trentino‑Alto Adige ha approvato un disegno di legge, per un generoso contributo di 1.100 euro per ogni nascituro, che potrebbe diventare un modello su base regionale, da estendere anche in altre zone del Paese, per educare al risparmio, irrobustire la previdenza complementare, incentivare la nuova natalità. Tre obiettivi che di fatto rappresentano la possibilità di eliminare tre sprechi (ignoranza nella gestione del risparmio, pensioni future troppo basse e denatalità).
La misura, definita “Incentivo all’iscrizione a forme di previdenza complementare di nuovi nati\e”, prevede il seguente meccanismo di erogazione del bonus:
- 300 euro subito alla nascita (o al momento dell’adozione o dell’affidamento) che vengono versati direttamente in un fondo di previdenza complementare intestato al neonato.
- Poi, per i quattro anni successivi, 200 euro all’anno da parte della Regione, a condizione che la famiglia versi almeno 100 euro all’anno nello stesso fondo.
L’incentivo non è legato ad alcuna soglia di reddito, dunque è disponibile, sulla carta, per tutte le famiglie. Purchè ci siano alcuni requisiti fondamentali:
- Il bambino deve essere residente in Trentino‑Alto Adige alla nascita o acquisire la residenza tramite adozione o affidamento.
- La famiglia deve avere la residenza da almeno tre anni in un comune della regione.
- La residenza deve essere mantenuta per tutta la durata del beneficio.
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