Tre amici over 50, tre lavori abbandonati a causa della crisi economica, un’antica passione per la bicicletta che diventa mestiere e un ex studio editoriale in via Pastrengo 7, a Milano, che si trasforma nel quartier generale di Orco Cicli. la metafora di un’Italia che cerca di reinventarsi in anni difficili. Gio’, Adriano I e Adriano II si conoscono da una vita, fanno parte da anni della storica associazione +bc, in zona isola, e vengono da percorsi lavorativi differenti: giornalista il primo, consulente il secondo, fotografo il terzo, ma accomunati dalla sempre maggiore difficolta’ a tirare avanti con le loro professioni.
Io facevo il giornalista free-lance e scrivevo libri di cucina. Ho dovuto smettere perche’ il margine di guadagno era sempre inferiore e non mi permetteva di sopravvivere. Una cosa analoga e’ successa ai miei due compagni d’avventura. Per combattere sia la nostra crisi, sia quella del cittadino comune, abbiamo quindi deciso, pochi mesi fa, di dare concretezza alla nostra passione per la bici: innanzitutto progettando i modelli, che al momento sono cinque, poi realizzando i prototipi, rifiniti e montati a mano. Fino ad arrivare ad oggi, quando abbiamo ufficialmente aperto i battenti. In fondo la bici e’ una macchina perfetta: costa meno di un’auto, non consuma e non inquina, ci racconta Gio’, titolare dell’antico studio editoriale.
Biciclette realizzate su misura, con pezzi e materiali d’epoca, spesso con recuperi di magazzino, fatte con lo spirito di un tempo, progettate per durare sempre. Tutto fatto in casa dai tre amici, che conservano e utilizzano ancora la storica cassetta degli attrezzi Campagnolo. I prezzi si aggirano intorno ai 1.200-1.500 euro: non bassissimi ma neanche esorbitanti, se si considera che in un mondo come quello delle bici artigianali e “vinta ge” e’ facile arrivare a spendere anche 2.500 euro a esemplare.