Terna: un Ponte elettrico per risparmiare 800 milioni di euro

Il Ponte sullo Stretto finto, quello che non si farà mai, ci è già costato 250 milioni di euro. Soldi sprecati. Il Ponte sullo Stretto vero, che sarà consegnato nel 2013, si tradurrà in un taglio di 800 milioni di euro l’anno delle bollette elettriche. Soldi risparmiati. Il cavo sottomarino di Terna, i cui lavori […]

Il Ponte sullo Stretto finto, quello che non si farà mai, ci è già costato 250 milioni di euro. Soldi sprecati. Il Ponte sullo Stretto vero, che sarà consegnato nel 2013, si tradurrà in un taglio di 800 milioni di euro l’anno delle bollette elettriche. Soldi risparmiati. Il cavo sottomarino di Terna, i cui lavori sono iniziati da qualche settimana, rappresenta una nuova linea elettrica tra la Calabria (con la stazione di Rizziconi) e la Sicilia (con la stazione di Sorgente), con una capacità fino a 2mila megawatt. I vantaggi dell’opera sono enormi. A parte il taglio del differenziale del prezzo nei rifornimenti energetici, oggi pari al 40 per cento, tra la Sicilia e il continente, il nuovo collegamento significa l’eliminazione di 540 vecchie e inquinanti tralicci, minori emissioni di C02 in atmosfera per 670mila tonnellate l’anno, e un investimento di 700 milioni di euro. La linea elettrica lunga 38 chilometri, inoltre, consentirà una connessione alla rete siciliana  di centrali eoliche, con la possibilità di esportare dall’isola produzione di energie rinnovabili per 700 Mvv. L’obiettivo di Terna, in termini di sistema-Paese, è quello di fare dell’Italia, attraverso un network di ponti elettrici, un vero e proprio hub elettrico del Mediterraneo per connettere il Nord Africa, la sponda Sud del bacino del Mediterraneo, il centro e il nord Europa. Un risultato che migliorerà la nostra bilancia energetica e restituirà all’Italia un ruolo strategico nel Mediterraneo in questo settore.

 

 

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