A Sydney fare la spesa può significare anche compiere un gesto di solidarietà concreta. Non è uno slogan, ma ciò che accade ogni giorno negli OzHarvest Market, supermercati antispreco nati per trasformare il cibo che rischia di finire nella spazzatura in una risorsa preziosa per la comunità.
Il progetto porta la firma di OzHarvest, la più grande organizzazione australiana impegnata nel recupero delle eccedenze alimentari. Fondata nel 2004, la Onlus raccoglie ogni giorno prodotti ancora perfettamente commestibili, ma non più vendibili, da supermercati, ristoranti, bar e aziende, redistribuendoli gratuitamente a enti caritatevoli e a persone in difficoltà. In oltre vent’anni di attività, OzHarvest ha già contribuito alla distribuzione di centinaia di milioni di pasti, diventando un punto di riferimento nella lotta allo spreco.
L’idea degli OzHarvest Market è tanto semplice quanto rivoluzionaria. Si entra come in un qualsiasi supermercato, si prende il carrello – meglio se si porta la sporta da casa – e si scelgono frutta e verdura fresca, pane, piatti pronti, surgelati, conserve, bevande, ma anche prodotti per l’igiene personale e per l’infanzia. L’unica differenza è che sugli scaffali non c’è alcun cartellino del prezzo.
Qui vale la filosofia del “take what you need, give if you can”: prendi ciò di cui hai bisogno e dona quanto puoi. Chi non ha nulla non deve spiegarsi né giustificarsi; chi può permetterselo contribuisce liberamente. Le donazioni servono a sostenere il funzionamento dei mercati e a finanziare altri programmi di assistenza alimentare dell’organizzazione.
Il primo OzHarvest Market è stato aperto a Sydney nel 2017 e, ancora oggi, accoglie ogni settimana centinaia di persone. Più recentemente, nel 2024, l’iniziativa è stata estesa anche ad Adelaide, in risposta all’aumento del costo della vita e alla crescita del numero di famiglie in difficoltà. In pochi mesi, il nuovo punto vendita ha già distribuito centinaia di migliaia di pasti, dimostrando quanto il bisogno sia reale e urgente.
Tutto il sistema si regge anche sull’impegno dei volontari, che garantiscono accoglienza, ordine e supporto, trasformando il supermercato in uno spazio di relazione, non solo di assistenza. Il cibo recuperato arriva per i motivi più disparati: un errore di etichettatura, un cambio di packaging, una data di scadenza troppo ravvicinata per la vendita tradizionale. Nulla che ne comprometta la qualità, ma abbastanza per condannarlo allo spreco.
In Australia lo spreco alimentare ha dimensioni impressionanti: ogni anno vengono buttati milioni di tonnellate di cibo, con un costo economico e ambientale enorme. Un’intera borsa della spesa su cinque finisce nei rifiuti, mentre migliaia di persone faticano a garantire pasti regolari alle proprie famiglie. In questo scenario, OzHarvest Market rappresenta una risposta pratica e replicabile, capace di unire sostenibilità ambientale e giustizia sociale.
L’idea del supermercato solidale antispreco ha ormai superato i confini australiani. Modelli simili sono stati adottati in diversi Paesi e anche in Italia, dove gli Empori solidali – attivi, tra gli altri, in Emilia-Romagna – offrono un sostegno concreto alle famiglie in difficoltà, recuperando cibo invenduto e ridando valore a ciò che altrimenti verrebbe scartato.
OzHarvest Market dimostra che un altro modo di fare la spesa è possibile. Un modo in cui il cibo non è solo merce, ma strumento di inclusione, rispetto e responsabilità collettiva.
(Credits immagine copertina e video: www.ozharvest.orge e Facebook)
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