I COSTI della politica e del Palazzo su iPhone e iPad: i "dati aperti" sbarcano direttamente su telefono e tablet. L’applicazione si chiama CameraLeaks, ed è stata sviluppata dal programmatore Simone Jacoella. Balzata in Top10 nella sua categoria dopo 24 ore, in tre giorni ha registrato 4mila download su iTunes. "I dati aperti sono contagiosi", dice Luca Nicotra, segretario di Agorà Digitale, l’associazione radicale che ha sviluppato la piattaforma web per Parlamento WikiLeaks, Open Camera e Open Senato, ovvero le battaglie radicali per rendere trasparenti e a portata di tutti i costi della politica.
L’applicazione, ora gratuita, è stata migliorata dal suo "papà" e la nuova versione sarà disponibile su iTunes tra circa una settimana al prezzo minimo, 79 cent. Un lavoro di due mesi, racconta Simone. Un’idea coltivata per curiosità. "Ho raccolto i dati e poi ho lavorato sullo sviluppo. Le cifre sui costi della politica mi avevano sconvolto, e volevo metterle a disposizione di tutti in modo più fruibile". Jacoella ha raccolto tutte le fonti aggiornate al 2010, e man mano ha integrato l’app con gli aggiornamenti successivi. Poi ha mandato la sua creatura a Apple, e una volta sbarcato su iTunes e visto il numero di download ha segnalato CameraLeaks ai Radicali. "Rita Bernardini è molto contenta. Forse integreremo l’app anche con l’Anagrafe Patrimoniale. Per il momento i dati sono ancora in cartaceo, ma vedremo", conclude il programmatore.
CameraLeaks è l’ultima puntata della storica campagna radicale per l’anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati (una delle lotte per cui Marco Pannella è in sciopero della fame dal 20 aprile scorso, perché "l’Italia torni a potere in qualche misura essere considerata una democrazia"). Tutto è cominciato con Open Camera: i "conti segreti" di Montecitorio resi "liberi" dalla battaglia della Bernardini, durata per mesi e culminata in uno sciopero della fame. Alla fine, dopo che Gianfranco Fini ha assicurato il suo impegno, i Radicali hanno ottenuto, a marzo dello scorso anno, i dati sulle collaborazioni e le consulenze della Camera vigenti al 1° gennaio 2010, e sulle ditte con cui sono in corso contratti di lavori, forniture e servizi. In cartaceo, ovviamente. Digitalizzate dai radicali stessi, sono da tempo on line a disposizione di tutti.
Ora CameraLeaks porta su iPhone e iPad le più 600 schede con le spese di gestione dei "Palazzi". Si scarica in pochi minuti e si apre con applauso. Già, perché la consultazione di dati e schede è accompagnata da commento sonoro: grida disperate, sospiri, risate amare e rumore di moneta sonante ogni volta che si sfogliano le singole pagine delle banche dati di fornitori, consulenti, servizi stampa e collaborazioni. Per scoprire, con un tocco, che il costo totale di tutte le spese del Parlamento – Camera più Senato – si aggira intorno ai 2,5 miliardi di euro.
C’è la sezione Camera, quella Senato, quella sulle indennità degli eletti, quella sui dipendenti delle istituzioni. C’è l’immancabile parte riservata alle auto blu. C’è anche una sezione "Confronti" – ad aprirla una risata amara, o in alternativa un urlo da horror: qui, a portata di iPhone e iPad, l’amara classifica degli stipendi dei parlamentari nel mondo (Italia in testa con 14.167 euro. 11mila in Francia e 4.782 in Spagna). E si scopre, nella sezione "Palazzi Presidenziali nel mondo", che l’Italia ha 2881 dipendenti, per un costo totale di 247.590.000 euro a fronte, ad esempio, della Francia con 856 dipendenti e un costo pari a 187.000.000 euro). Nella nuova release ci sarà anche una scheda "confronti" sull’utilizzo delle auto blu in Italia e all’estero.
Né manca la fotografia dei costi del Quirinale, con tanto di scheda realizzata in base ai dati forniti dal Colle. Numero di dipendenti, di corazzieri, ma anche di operai, tappezzieri (6), orologiai (2), ebanisti (3) e così via. Incluso lo stipendio del presidente Giorgio Napolitano (218.407 euro). Mancano i costi del Governo, per il momento. Ma forse è solo questione di tempo. "La classe politica italiana è la causa diretta e indiretta di un debito pubblico pari a 1.879,926 miliardi di euro (gennaio 2011)", si legge nelle info dell’app. Ecco perché CameraLeaks "ha come obiettivo diffondere nel modo più dettagliato e semplice possibile una serie di dati relativi alla gestione di questo denaro".
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