La Comunita’ montana senza montagna:c’e’ ancora, ha soltanto cambiato il nome
L’ente si trova nella Murgia, in Puglia, a 39 metri sul livello del mare. Doveva essere cancellato, e’ sempre attivo
La comunita’ montana piu’ pianeggiante d’Italia e’ tornata. Scompare, scompare, assicurava il presidente Arcangelo Rizzi incalzato da Bruno Vespa a Porta a Porta. E invece no. riapparsa. La Casta di Rizzo e Stella partiva proprio da li’. Da Palagiano, provincia di Taranto, 39 metri sul livello del mare. Un comune che di montuoso non ha nulla ma che faceva e fa parte della Comunita’ montana Murgia Tarantina. Era diventato il simbolo di tutti gli sprechi della politica.
LA SENTENZA – La Finanziaria del 2008 del governo Prodi ne aveva decretato la fine, insieme ad altri enti inutili. Ora ritorna, grazie ad una sentenza della Corte costituzionale che a fine luglio ha accolto un ricorso del Veneto e della Toscana. Sulla carta la comunita’ viene sciolta l’8 gennaio 2009. Arriva anche il commissario liquidatore. Sembra proprio la fine dello spreco. Ma i nove comuni non si perdono d’animo. Progettano subito l’Unione dei Comuni della Murgia Tarantina. In pratica lo stesso ente con un altro nome. Anche il presidente e’ lo stesso: Arcangelo Rizzi, assessore del comune di Laterza ed esponente del locale Pdl. Ma il 24 luglio accade qualcosa di inaspettato. Viene depositata la sentenza della Consulta. Gli effetti, oltre che su Toscana e Veneto, ricadono anche sulla Puglia: la legge regionale che scioglieva gli enti viene dichiarata incostituzionale.
MAI STATI CHIUSI Ma a sentire gli uffici di Mottola, sede dei “montanari” della Murgia tarantina, si ha una piccola sorpresa. La comunita’ non e’ mai stata chiusa. Sono solo invenzioni, sono state scritte un’enorme quantita’ di falsita’, dicono gli impiegati della struttura. Dal 2008 ad oggi tutti i dipendenti sono rimasti al loro posto. Una finanziaria ha soppresso l’istituzione per cui lavorano, e’ arrivato un commissario, ma loro da li’ non si sono mai mossi. I tre amministrativi e gli otto lavoratori socialmente utili hanno continuato a svolgere le loro mansioni. Dal lunedi’ al venerdi, dalle 8 alle 14. E cosi’ anche i 27 consiglieri, i 6 assessori e il presidente non hanno smesso di ricevere il loro stipendio. Se l’ente continua ad esistere, perche’ non avremmo dovuto?, chiede Rizzi. Anche se un consigliere d’opposizione racconta che in due anni si saranno riuniti si’ e no due o tre volte. Siamo in piena attivita’, ribatte il presidente. Ma di preciso in che cosa consiste l’attivita’ della comunita’? E’ troppo complesso da spiegare secondo Rizzi. Dalla segreteria invitano a visitare il sito per avere informazioni piu’ dettagliate. Peccato che l’account sia stato sospeso.
FINANZIAMENTI BLOCCATI – Nel bilancio pero’ non ci sono solo uscite. A giugno e’ stata venduta un auto di proprieta’ della comunita’. Base d’asta 2500 euro. Alla fine ci abbiamo fatto 1.200 euro, era una vecchia Lancia, dice il ragioniere dell’ufficio tecnico. La comunita’ cosi’ com’e’ non e’ una cosa bella, lo riconosce anche il presidente. Io non ho mai condiviso l’impianto che le e’ stato dato, continua Rizzi. La colpa pero e’ tutta della Regione. Il suo intervento legislativo e’ stato un papocchio. Se la pensa cosi’ perche’ non si e’ dimesso? Sarebbe stato troppo comodo, dice. E intanto rimane li’, al suo posto, in attesa di una legge di riordino. Dal Ministero dello Sviluppo economico non arrivano piu’ finanziamenti. Gli impiegati spiegano che tutti i possibili interventi sono bloccati. Alcuni Comuni minacciano contenziosi. Se la situazione non cambia ? dice il ragioniere ? tenere in vita questo ente e’ come tenere un cadavere senza seppellirlo.