Una diga che esiste solo sulle cartine geografiche, ma non nella realtà. E pensare che doveva essere una delle più estese di tutta Europa e invece si è rivelata essere solo l’ennesimo spreco di denaro pubblico.
Stiamo parlando della diga del Mèlito, in Calabria, precisamente nel catanzarese, dalla quale avrebbe dovuto aver origine il lago Azzurro: come possiamo vedere nel video-inchiesta realizzato dal Corriere della Sera, anch’esso è stampato sulle carte geografiche ma in realtà non è mai esistito.
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Ben 15 milioni di metri cubi di materiale, 108 metri di altezza massima per uno sviluppo a corona di 1,5 km e la capacità di ingabbiare 108 milioni di metri cubi d’acqua: questi i numeri della diga a cui era affidato il compito non solo di potenziare la rete di irrigazione agricola di 50 comuni ma anche di risollevare le sorti turistiche della zona. Peccato che di questo enorme progetto sono rimasti solo i tanti milioni e milioni di euro buttati al vento.
Fu una coppia di turisti tedeschi nel corso degli anni 80 ad accorgersi della diga fantasma: dopo aver passato ore e ore a cercarla scoprirono che il lago su cui volevano fare un giro in canoa non c’era mai stato. Da allora nulla è cambiato nonostante nel frattempo si è arrivati a espropriare un intero paese e 112 ettari di terreno per far posto alla maestosa opera.
Quello che rimane oggi è un cantiere fantasma dove non ci sono né operai né tantomeno custodi ma solo automezzi abbandonati, macchinari costati milioni di euro e ormai fuori uso e abusivismi vari.