A Roma avanza il progetto per la realizzazione di una rete di infrastrutture in grado di agevolare la diffusione e lo sviluppo della mobilità elettrica nella capitale. A rafforzare l’intesa la firma apposta ieri da Enel e Acea impegnatesi, nel corso di una conferenza stampa, a portare avanti una serie di progetti pilota per favorire la mobilità alternativa.
Grazie al memorandum d’intesa firmato dai due Ad di Enel e Acea Fulvio Conti e Marco Staderini si “prevede il lancio di test e progetti pilota congiunti di mobilità elettrica a Roma e in altre città e regioni italiane, a valle di specifici accordi con i soggetti istituzionali competenti”, ha specificato Conti sottolineando l’intento di accelerare la convergenza tra le varie soluzioni tecnologiche esistenti nel tentativo di realizzare un unico standard nazionale ed europeo “promuovendo presso gli enti regolatori la definizione di un assetto legislativo che favorisca la mobilità elettrica”.
Grazie al protocollo d’intesa si mira quindi alla realizzazione di infrastrutture provvedendo a dare vita ad accordi con le case automobilistiche per la sperimentazione di circuiti di mobilità a basso impatto nei territori scelti.
Con un investimento di alcune decine di milioni di euro si procederà ad organizzare piani di e-mobility prima a Roma e in altre città italiane interessate dotandole di aree e di parcheggi attrezzati per la ricarica dei veicoli. I consumatori riceveranno una scheda necessaria per effettuare la ricarica che sia in grado di riconoscere l’utente attraverso tutto il circuito, una tessera consegnata mediante abbonamento mensile da 25 euro che consenta ricariche a chilometraggio illimitato, ha specificato l’Ad di Enel Fulvio Conti ricordando ‘‘una town car completamente elettrica può avere una quota di circa il 20% del parco circolante nelle città ed in prospettiva può diventare un modello di mobilità assoluta, non solo in città. Abbiamo già lavorato con Pisa e Milano – ha proseguito – ed il concetto base che stiamo riscontrando è l’esigenza che ci sia uno standard unico, possibilmente europeo, con la stessa tipologia di sistema e con la possibilità, lavorando con le case automobilistiche, di avere auto con più autonomia e capacità”.
Entro aprile si dovrebbe avere un piano di lavoro, ha informato Staderini, cercando le aree di ricarica idonee e definendo una tempistica alla ricerca di finanziamenti europei a sostegno del progetto.
Roma investe nel futuro: via libera alla mobilità elettrica
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