Rinuncia a un anno di vita pur di dimagrire

Che cosa sareste disposte a fare pur di rientrare nei pantaloni di quando avevate vent’anni o per poter finalmente andare in spiaggia senza temere la prova-costume? Philippa Diedrichs, una ricercatrice del Centre for Appereance Research dell’università del West England, lo ha chiesto a 320 donne e le risposte l’hanno spiazzata non poco: una su tre […]

Che cosa sareste disposte a fare pur di rientrare nei pantaloni di quando avevate vent’anni o per poter finalmente andare in spiaggia senza temere la prova-costume? Philippa Diedrichs, una ricercatrice del Centre for Appereance Research dell’università del West England, lo ha chiesto a 320 donne e le risposte l’hanno spiazzata non poco: una su tre ha detto che avrebbe scambiato da uno a cinque anni di vita pur di avere il tanto agognato corpo snello.

INDAGINE – L’indagine della Diedrichs la dice lunga su quanto le donne siano insoddisfatte del loro aspetto. Tra l’altro le partecipanti erano per lo più studentesse, in media venticinquenni: a rigor di logica verrebbe da pensare che così giovani non dovrebbero avere un’immagine di sé tanto disastrosa. E invece il 16 per cento scambierebbe un anno di vita con il fisico ideale, il 10 per cento rinuncerebbe a due-cinque anni di vita pur di avere una linea invidiabile. E c’è pure un 2 per cento disposto a vivere da sei a dieci anni in meno, addirittura un 1 per cento (che francamente pare proprio sconfinare nel patologico) che per essere magra darebbe in cambio vent’anni di vita. Poi c’è chi magari non se la sentirebbe di vivere di meno, ma ugualmente sacrificherebbe qualcosa di “pesante” sull’altare della forma fisica: il 13 per cento rinuncerebbe ogni anno a più di 5mila euro di stipendio pur di essere magra, il 7-9 per cento passerebbe meno tempo con il partner, i familiari e gli amici o farebbe a meno di una promozione sul lavoro. E c’è un preoccupante 7 per cento che non si tirerebbe indietro se sull’altro piatto della bilancia di un corpo perfetto ci fosse la propria salute.

INSODDISFAZIONE – Quest’ultimo dato forse spiega perché alcune donne si imbarcano in regimi alimentari a dir poco scellerati pur di dimagrire, incuranti delle possibili conseguenze sulla salute. La Diedrichs spiega: «Alla base di tutto questo c’è una profonda insoddisfazione di sé delle donne: la maggioranza non si sente a proprio agio nel suo corpo, il 93 per cento ha dichiarato di non essersi sentita sicura e soddisfatta del proprio aspetto almeno una volta nel corso dell’ultima settimana, una su tre pensa a quanto non si piace più volte al giorno. E tutto ruota attorno al peso: il 79 per cento delle donne che abbiamo intervistato vorrebbe perdere peso, ma una percentuale identica del nostro campione era da considerarsi normopeso o addirittura sottopeso. Vuol dire che in molte c’è davvero un’ossessione per la magrezza, che va al di là dell’avere un corpo normalmente snello: tante, che hanno già un giusto peso, vogliono essere irragionevolmente magre». Forse succede anche perché quasi una donna su due almeno una volta è stata presa in giro per il suo aspetto; e così si capisce anche perché quattro su dieci abbiano ammesso che, se non avessero problemi economici, si sottoporrebbero volentieri alla chirurgia estetica. Il 5 per cento lo ha anche già fatto, un altro 76 per cento chiederebbe al chirurgo più di un ritocco. Un ritratto sconsolante di donne che si guardano allo specchio e proprio non si piacciono, magari perché non aderiscono ai modelli che vanno per la maggiore. «I nostri dati – dice la ricercatrice inglese – dimostrano che l’insoddisfazione del proprio aspetto non è un problema solo per le adolescenti, ma anche per le donne adulte: nel nostro campione, per quanto la maggioranza fosse under 30, c’erano anche sessantacinquenni. Per questo sarebbe importante impegnarsi per promuovere un’immagine corporea positiva delle donne, senza sottolineare solo modelli irraggiungibili per la maggioranza di loro», conclude Diedrichs.

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