Riciclo, nasce il book-sharing per risparmiare sui libri e leggere di piu’

Un po’ per colpa della tecnologia in continuo miglioramento, un po’ per la televisione sempre accesa, un po’ per la mancanza di tempo, la lettura dei cari vecchi libri, quelli fatti di copertina, dorso, foglio di guardia e frontespizio per intenderci, sta diventando sempre più un lontano ricordo. Una possibile alternativa per risollevarne le sorti […]

Un po’ per colpa della tecnologia in continuo miglioramento, un po’ per la televisione sempre accesa, un po’ per la mancanza di tempo, la lettura dei cari vecchi libri, quelli fatti di copertina, dorso, foglio di guardia e frontespizio per intenderci, sta diventando sempre più un lontano ricordo. Una possibile alternativa per risollevarne le sorti arriva dalla mente di un architetto americano, John Locke, che ha realizzato un progetto originale, utile, ma soprattutto sostenibile.

L’idea è stata quella di riciclare un elemento di arredo urbano ormai in disuso, come le cabine telefoniche, per farne delle mini librerie in cui ognuno può lasciare o prendere libri usati. Una sorta di book-sharing stradale, con il fine di riqualificare le vecchie cabine e di invogliare le persone a leggere. Il primo tentativo di scaffalatura-telefonica, fece parte di un più ampio progetto di interventi urbanistici, chiamato “Department of urban betterment” (Dub): furono installate delle mensole all’interno di una cabina telefonica di New York, in una zona piuttosto isolata e poco frequentata.

Nel giro di sei ore, i libri scomparvero, insieme al ripiano in compensato, ahimè rubato in appena dieci giorni. Locke, a questo punto, decise di inserire il book-sharing nei pressi di una stazione, con un flusso enorme di persone 24 ore su 24. La nuova biblioteca non fu vandalizzata e lo swap di libri ha avuto successo.

Ecoseven

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