I bambini e la natura: essere un po’ selvatici è necessario per crescere bene

In questa civiltà di asfalto imperante nell'educazione dei piccini si dimentica il rapporto con la natura. Ma se si vuole avere degli adulti non spreconi e consapevoli della necessità di trattare bene il pianeta, servirà educare i bambini ad esserlo subito.

 RAPPORTO BAMBINI NATURA. “Non sprecare è una puntata a favore della sostenibilità, cioè del mondo che consegnamo alle nuove generazioni. Tocca a loro vincere la partita, ma tocca a noi, spreconi e dissipatori, non renderla impraticabile”: questa frase è tratta dal Manifesto Non sprecare, il testo che spiega le basi ideali sulle quali poggia il sito (dall’introduzione della nuova edizione tascabile del libro “Non Sprecare” di Antonio Galdo). Se si vuole avere un pianeta popolato da degli adulti non spreconi e consapevoli della necessità di trattare bene e salvaguardare il pianeta, servirà educare i bambini ad esserlo subito.

Per suggerirvi come attuare nel pratico questo proposito, vi proponiamo una riflessione di Emanuela Bussolati, autrice di progetti editoriali rivolti ai più piccoli, vincitrice del premio Andersen 2013 come autore completo, apparso sulla rivista ANDERSEN, mensile italiano di informazione sui libri per bambini e ragazzi.

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“Non si può fare a meno di una fuga. È un passaggio obbligato per la crescita e non può essere obbligato da nessuno. Il bambino stesso sceglie i suoi tempi e la natura è lì, pronta ad offrire la sua ricchezza all’immaginazione, alla fisicità, al pensiero. Un bebé gattona tra l’erba, annusando, sentendo i pizzicori, gli sfioramenti, i rumori del prato. Un piacere osservarlo! Ma si ha paura che gli possa accadere qualcosa, che venga punto, graffiato, colpito. La Natura è mamma e matrigna.

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In nome della sicurezza assoluta, gli mettiamo un guinzaglio, gli impediamo di essere l’esploratore che è e che è necessario che sia. Eppure la Natura offre al bambino un sillabario di esperienze irrinunciabili, rutilanti, travolgenti, durante le quali ci si confronta unicamente con se stessi e non con convenzioni sociali: un percorso indispensabile, perché cresca una generazione consapevole di appoggiare i piedi su una Terra con confini precisi e unica per noi, suoi ospiti e non suoi proprietari.

Un percorso necessario per lo sviluppo psicofisico, se speriamo che i bambini crescano sapendo che la forza si può calibrare e usare a seconda delle situazioni, che una prova si può superare facendo attenzione ai propri limiti, che la collaborazione vince, che la varietà è bellezza”.

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(Fonte immagine di copertina: Atelier dei piccoli)

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