Ragazzi drogati al volante, l’allarme cresce

I VUOTI si assomigliano. Puoi non capire che per te e’ finita, che muori, se scivoli da un vuoto a un altro vuoto, dalla vita alla morte, con i neuroni stuprati dalla droga. Puoi aver scordato che al sabato notte, per strada, c’e’ una guerra, banale e terribile come le guerre, e fa morti, e […]

I VUOTI si assomigliano. Puoi non capire che per te e’ finita, che muori, se scivoli da un vuoto a un altro vuoto, dalla vita alla morte, con i neuroni stuprati dalla droga. Puoi aver scordato che al sabato notte, per strada, c’e’ una guerra, banale e terribile come le guerre, e fa morti, e anche i tuoi genitori sembrano ignorarlo, altrimenti, alle otto del mattino, saprebbero dove ti trovi, invece di correre con altri trecento genitori all’obitorio, per controllare se, tra gli utenti col cellulare spento che sono caduti in guerra stanotte, ci sei tu. E puoi non accorgerti di nulla, se voli con l’auto per venticinque metri giu’ da un viadotto assieme ad altri quattro come volavi nella nebbia di uno sballo poco prima, se il tempo della morte ti frantuma le ultime sequenze in piccoli segmenti aguzzi che sfondano il cervello come aveva fatto il tempo della droga poco prima, e non capisci, e non ragioni, e ti lasci scippare la vita, non riesci a trattenerla. Come prima. Come quando, in discoteca, hai “pippato” la coca che spacca il cuore, e spezza i nervi, e brucia il cervello, perche’ si fa cosi’, se sei un vincente.

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