Ippocrate, nato attorno al 460 avanti Cristo nell’isola di Kos, in Grecia, è giustamente considerato il padre della medicina, in quanto prima di lui ogni malattia veniva spiegata come una punizione divina. E invece fu Ippocrate a introdurre la convinzione che le malattie hanno cause precise, che possono essere analizzate, studiate, osservate, curate. E innanzitutto prevenute, come Ippocrate spiegava dando molta importanza, già all’epoca, agli stili di vita, e in particolare all’alimentazione e all’attività fisica.
- La prevenzione è ormai considerata un cardine della medicina, non solo per evitare una malattia (con tutti gli sprechi, a partire dalla salute, che ne conseguono), ma anche per renderla meno grave. Un esempio: il tumore al seno era considerato quasi incurabile, poi si è capito che una buona prevenzione lo allontana e consente di diagnosticarlo in tempo utile per guarire.
- La prevenzione è decisamente meglio della cura: comporta un impegno minore, non ha controindicazioni ( a differenza di qualsiasi medicinale), si poggia su fattori naturali, tiene a distanza il dolore. Non peggiora la vita, come ogni patologia, ma semmai la migliora.
- Prevenire significa ridurre i costi della cura e dell’assistenza, che talvolta si protrae anche dopo la guarigione. Quando si previene, si taglia a monte, e senza danni per nessuno, la spesa sanitaria, sia quella pubblica, sia quella privata.
- La prevenzione accompagna le persone, in modo semplice e leggero, verso stili di vita più sani, più utili e funzionali a un’esistenza serena e, in molti casi, anche longeva.
- Prevenire significa anche proteggere gli altri: consente di limitare la diffusione di una malattia che, a catena, può colpire altre persone, di solito le più fragili.
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