Paesi in Via di Sviluppo sulla strada della sostenibilità

L’UE è sulla buona strada per supportare i Paesi in Via di Sviluppo (PVS) nella riduzione delle emissioni e nell’adozione di misure di adattamento ai cambiamenti climatici. Secondo il Commissario della Climate Action, Connie Hedegaard, che con il suo staff sta lavorando al documento “Scaling up international climate finance after 2012”, intraprendere azioni climatiche nei […]

L’UE è sulla buona strada per supportare i Paesi in Via di Sviluppo (PVS) nella riduzione delle emissioni e nell’adozione di misure di adattamento ai cambiamenti climatici. Secondo il Commissario della Climate Action, Connie Hedegaard, che con il suo staff sta lavorando al documento “Scaling up international climate finance after 2012”, intraprendere azioni climatiche nei PVS è difficile, ma non impossibile. Come? Mobilitando 100 miliardi di dollari all’anno da ora al 2020 non solo attraverso il contributo di fondi statali, ma coinvolgendo anche il settore privato e i fondi dei mercati internazionali del carbonio. Un innovativo meccanismo di finanziamento sviluppato in stretta cooperazione con le banche.
Si tratta di stime che a grandi linee confermano le conclusioni cui era giunto il report dell’Advisory Group on Climate Change Financing (AGF), presentato nel novembre 2010. Un uso efficace dei fondi sul clima, secondo la Commissione, sarà possibile solo attraverso un quadro politico solido e un forte coordinamento internazionale ed europeo in cui i Paesi sviluppati si ripartiscano gli oneri e incrementino gradualmente i flussi finanziari.
Le misure che la Commissione intende adottare implementano le decisioni prese a Cancun lo scorso dicembre nell’ambito dei negoziati internazionali sul clima, dove i Paesi industrializzati si sono impegnati a mobilitarsi per quelli in via di sviluppo.

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