Nucleare: lettera degli ambientalisti ai leader mondiali. Basta rischi

A pochi giorni dal primo anniversario del disastro nucleare di Fukushima, i rappresentanti di quattordici organizzazioni internazionali hanno promosso la pubblicazione di una lettera aperta, firmata da numerose personalità tra cui l’arcivescovo Desmond Tutu, indirizzata ai leader mondiali per chiedere di eliminare il rischio nucleare quanto prima e di investire in energie sicure e rinnovabili. […]

A pochi giorni dal primo anniversario del disastro nucleare di Fukushima, i rappresentanti di quattordici organizzazioni internazionali hanno promosso la pubblicazione di una lettera aperta, firmata da numerose personalità tra cui l’arcivescovo Desmond Tutu, indirizzata ai leader mondiali per chiedere di eliminare il rischio nucleare quanto prima e di investire in energie sicure e rinnovabili. Nella lettera si osserva come il disastro di Fukushima abbia insegnato che l’energia nucleare è intrinsecamente pericolosa e che un incidente nucleare può avvenire in ciascuno degli oltre 430 reattori attivi oggi al mondo: "Si tratta di un rischio inaccettabile per le centinaia di milioni di persone che vivono vicino ad una centrale nucleare", spiega l’appello. Tra i firmatari della lettera ci sono anche nove italiani: Alfiero Grandi (presidente di ‘Associazione per la riforma della sinistra’), Elisabetta Zamparutti (Radicali Italiani), Francesco Ferrante (Partito Democratico), Grazia Francescato e Gianni Mattioli (Sinistra Ecologia e Libertà), Mauro Bulgarelli (presidente di ‘Sì alle energie rinnovabili No al nucleare’), Massimo Scalia (Ecologisti democratici), Stefano Leoni (presidente del Wwf Italia), Vittorio Cogliati Dezza (presidente di Legambiente). Nei giorni scorsi Greenpeace ha organizzato iniziative in oltre 20 Paesi del mondo per richiamare l’attenzione sui rischi del nucleare in vista dell’anniversario dell’11 marzo. (Stampa.it)

 

 

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