Una minuscola isoletta, all’estremo sud-ovest della Sardegna, famosa per la pesca e la lavorazione del tonno rosso: è l’Isola di San Pietro, accanto alla più grande Isola di Sant’Antioco, che dal 2014 – almeno nelle intenzioni – potrà vantare di avere sul suo territorio il primo comune d’Italia a impatto zero.
L’ambizioso obiettivo – presentato nel corso di un workshop che si è tenuto sull’isola – dovrebbe essere raggiunto da Carloforte, patria della produzione di un tonno di qualità famoso a livello internazionale. Il metodo per azzerare le emissioni di Co2 prevede una serie di “step” già fissati: l’ammodernamento delle centrali fotovoltaiche, il trasporto pubblico locale in mobilità sostenibile, elettrico e non, il monitoraggio dell’aria, i tetti fotovoltaici e solari termici in edifici pubblici e abitazioni.
E poi, mobilità a zero emissioni per gli addetti comunali, biciclette elettriche gratuite per i cittadini, razionalizzazione dei consumi di acqua, valorizzazione di beni ambientali e turistici. Il funzionamento e la realizzazione del progetto sarà controllato dal computer attraverso un programma: “Energia in rete”, l’algoritmo elaborato dai ricercatori della Sapienza, in abbinamento con apparati elettronici dedicati. Un “cervellone” diffuso del risparmio (non esiste un’unità centrale) in grado di monitorare e gestire i consumi e i valori di produzione (ma anche di monitorare gli inquinanti attraverso specifiche sonde) in tempo reale attraverso sofisticate tecnologie smart grid, reti wireless e sensori di controllo degli sprechi energetici. Un tentativo davvero ammirevole, ma per ora c’è solo la speranza che effettivamente dia i suoi frutti.
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