Il Parlamento europeo intende regolare meglio il futuro del trasporto a motore su due ruote, guardando ai fattori ecologia e salute. In realtà tutto nasce dal fatto che a causa del traffico, dell’inquinamento e della crescita dei costi energetici, ”Oggi le moto sono diventate piu’ pulite e piu’ sicure, questi veicoli migliorano la mobilità in città, utilizzano meno spazio, consumano meno energia e presentano un livello di emissioni ridotto” facendo il confronto con l’automobile. Sono le parole dell’olandese Wim Van de Camp, eurodeputato popolare e relatore del rapporto su questo nuovo regolamento, approvato all’unanimità dalla Commissione mercato interno
Insomma al plauso verso veicoli meno dispendiosi per l’ambiente e per le tasche dei cittadini, si aggiunge la considerazione che questi mezzi abbiano nel tempo dotazioni e caratteristiche che già oggi li rendono più sicuri. Ma in prospettiva – e a sostegno di una mobilità ancora più sostenibile – resta molto da fare. Se pensiamo che moto, scooter e ciclomotori sono il 2% del traffico nella Ue, d’altro lato sulla sicurezza il dato è allarmante: quella piccola percentuale di veicoli a due ruote rappresenta il 16% delle vittime della strada
Ecco allora che la Commissione rilancia l’importanza di adottare alcune accortezze tecniche di sicurezza, già a partire dai ciclomotori 50 cc. L’ABS di serie quindi, non solo oltre i 125 di cilindrata, come ha proposto all’inizio la Commissione europea. E leggi più severe verso coloro che modificano i motori. Anche per le aziende costruttrici arriva l’indicazione a fornire tutte quelle informazioni sulla riparazione dei loro veicoli che possano essere utili a concessionarie e officine indipendenti per assicurare interventi di riparazione e manutenzione perfetti su ogni veicolo motorizzato a due ruote.
Se guardiamo l’aspetto ambientale, scopriamo che molti motori inquinano meno grazie alla cilindrata inferiore e non ad accortezze tecnologiche particolari. La Commissione richiede quindi per le cilindrate più alte l’entrata in vigore delle norme Euro 3 dal 1° gennaio 2016, per arrivare all’Euro 6 nel 2020. A gennaio le decisioni della Commissione mercato interno: le strade sono due, iniziare subito i negoziati con il Consiglio Ue o passare ancora prima per la riunione plenaria di Strasburgo. In ogni caso ci si aspetta l’approvazione del regolamento nel 2014.
Ecoseven
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