Farmaci, con la liberalizzazione della Fascia C risparmi per le famiglie di 53 euro all’anno

È quanto emerge da uno studio commissionato dai proponenti di una raccolta firme per chiedere un’apertura del mercato di questi medicinali. Secondo la ricerca il risparmio sarebbe ancor maggiore per le famiglie in cui vivono con anziani, malati cronici e bambini

FARMACI PIÙ ECONOMICI

LIBERALIZZAZIONE FARMACI –

La salute è un diritto e in quanto tale va difeso. Per riuscirci vanno abbattute tutte le barriere che ci sono tra i cittadini e la possibilità che hanno di curarsi, prima tra tutte quella economica. Per questa ragione può rappresentare un deciso passo in questo senso la liberalizzazione dei farmaci di Fascia C con ricetta, i medicinali utilizzati per patologie di lieve entità, o considerate minori, che, quindi, non sono considerati “essenziali” o “salvavita”. Secondo uno studio commissionato da Conad, che è tra i promotori della raccolta di firme sulla piattaforma Liberalizziamoci.it per chiedere la liberalizzazione di questi farmaci, ogni famiglia potrebbe risparmiare dai 27 ai 53,45 euro all’anno potendo acquistare questi medicinali all’interno delle parafarmacie.

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FARMACI FASCIA C IN PARAFARMACIA –

Secondo lo studio il risparmio sarebbe ancora più alto per le famiglie in cui vivono anziani, malati cronici, bambini, che più spesso fanno ricorso ai medicinali di fascia C con ricetta. Parliamo, nel caso dei bambini, di colliri, pomate antistaminiche, gocce per il mal d’orecchio, prodotti per l’aerosol o sciroppi per la tosse, medicinali contro il mal di pancia o mal di stomaco. Secondo i proponenti, inoltre, per il consumatore, a cambiare, sarebbe solo il prezzo, visto che si tratta di medicinali che possono essere comprati solo dietro prescrizione medica, e che anche in parafarmacia sarebbero dispensati da un farmacista abilitato.

FARMACI PIÙ ECONOMICI –

Fino a oggi le Camere hanno respinto i numerosi emendamenti che proponevano l’estensione della vendita fuori dalle farmacie dei farmaci di Fascia C con ricetta. La speranza dei promotori dell’iniziativa è di riuscire a incentivare un’apertura del mercato dei farmaci, in modo che ne possano giovare in primis le tasche dei cittadini che spesso si trovano nella situazione di dover rinunciare a un medicinale per il costo elevato.

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