Le conseguenze del cemento

Nemmeno chi cerca casa, la trova. “Difficoltà d’incontro tra domanda e offerta”, spiega Fabiana Megliola, responsabile dell’ufficio studi di Tecnocasa, rete di franchising immobiliare. E traduce: “C’è più offerta, più scelta. I potenziali acquirenti girano, girano. E i tempi di vendita si dilatano”. La Ducale spa è il braccio immobiliare di Tecnocasa. Costruisce, dal 1999. […]

Nemmeno chi cerca casa, la trova. “Difficoltà d’incontro tra domanda e offerta”, spiega Fabiana Megliola, responsabile dell’ufficio studi di Tecnocasa, rete di franchising immobiliare.

E traduce: “C’è più offerta, più scelta. I potenziali acquirenti girano, girano. E i tempi di vendita si dilatano”. La Ducale spa è il braccio immobiliare di Tecnocasa. Costruisce, dal 1999. Gaetano Mirabile è un consulente commerciale della società. Il suo ufficio è a Paullo, quindici chilometri da Milano, a fianco del cantiere di “Habitaria”, un edificio in classe A, la cui costruzione è iniziata nell’autunno del 2010.

“Nel primo anno, abbiamo venduto il 20% degli immobili -racconta, mi aspettavo un po’ di più. A questo punto, conto di raddoppiare entro l’ottobre 2012, quando consegneremo gli appartamenti”. Che sono una quarantina e costano in media 2.800 euro al metro quadro.

Il preventivo per un trilocale (con terrazzo) più box è di 334mila euro. Per il mutuo, mi spiega Gaetano, potrei avvalermi di Kìron, altra società del gruppo. Per chi può, il servizio “chiavi in mano” offre anche una persona dedicata a vendere, attraverso la rete Tecnocasa, la mia casa “usata”. La Ducale (44,9 milioni di euro di fatturato nel 2007, 13,6 nel 2009, 21,2 nei primi 7 mesi del 2010) cerca di restare a galla investendo sull’efficienza energetica degli appartamenti e sulla capacità di far rete tra le diverse realtà del gruppo Tecnocasa, “gli altri, a Paullo, alla consegna degli appartamenti se va bene hanno venduto il 20% degli immobili”.

È una nuova emergenza casa, che oggi non è più, né solo, un problema legato all’accesso, al “diritto all’abitare”: l’edilizia residenziale sta affrontando una fase patologica e degenerativa (si continua a costruire, nonostante il numero di compravendite immobiliari sia caduto del 29% dal 2006 al 2010) e il paziente, che è l’Italia, rischia di non guarire più. Con l’aiuto della infografica della pagina a fianco proviamo a mettere in fila tutti i sintomi della bulimia immobiliare.

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